Fiorucci riposerà nel suo «rifugio» in Valvarrone

Lo stilista sepolto a Sueglio nella tomba di famiglia. Il racconto dell'amico di una vita

Ferruccio Adamoli  con lo stilista Elio Fiorucci

Ferruccio Adamoli con lo stilista Elio Fiorucci

 Sueglio, 23 luglio 2015 -  È STATO SEPOLTO a Sueglio, in quella terra che lui considerava il suo rifugio, lo stilista Elio Fiorucci. La salma è giunta in Valvarrone, dopo il funerale a Milano, pochi minuti dopo le 15 ma la cerimonia di sepoltura si è svolta alle 16 alla presenze dei famigliari ma anche di tanti lecchesi che conoscevano e apprezzavano Fiorucci come uomo. Tra loro Ferruccio Adamoli, ristoratore di Tremenico, che racconta: «Siamo tutti dispiaciuti perché perdiamo una persona splendida che amava tanto la Valvarrone e questi luoghi. Lui aveva casa a Sueglio e suo fratello Virginio in Artesso.

Quando veniva in valle arrivava spesso a mangiare da me. Era una persone semplice e squisita, un signore di vecchio stampo, signorilità che si riscontra difficilmente oggi fra le persone.Non mangiava più carne da qualche anno ma apprezzava risotti, funghi e formaggi d’alpeggio, la buona cucina e i piatti semplici li apprezzava davvero tanto». La mamma di Elio, di cognome, si chiamava Bonazzola e proveniva proprio dalla valle.

Da ragazzo Fiorucci era stato sfollato durante la Seconda guerra ed era venuto proprio nel paese d’origine della madre e in quel periodo era nato il suo profondo legame con questa terra.«Da tanti anni, almeno una quindicina, veniva da me a mangiare – racconta Adamoli - ogni tanto con le figlie, spesso con la sorella Flora e con amici e parenti che aveva da queste parti».

Fiorucci è stato tumulato nella tomba di famiglia nel cimitero di San Martino a Sueglio. «Io lo chiamavo «maestro» - racconta Adamoli - lo chiamavo sempre in questo modo e un giorno mi aveva chiesto perché e gli avevo spiegato che una persona come lui per me non poteva che essere un maestro di vita, non solo tutto quello che aveva fatto come imprenditore e nel mondo della moda, ma anche per il suo modo di essere e il suo stile di vita.Elio Fiorucci era sempre cordiale e garbato nei modi, una persona intelligente e disponibile con tutti che non faceva mai pesare la sua posizione, il suo nome o le sue fortune economiche.Tante volte siamo rimasti a parlare e ho sempre avuto modo di imparare qualcosa da lui e dal suo modo di porsi.Qui in valle aveva trovato rifugio durante la guerra ma poi questo rifugio aveva continuato a usarlo non per sfuggire alle bombe ma per allontanarsi dallo stress e dal lavoro. Qui trovava la pace e la tranquillità che una persona impegnata come lui difficilmente poteva avere in altri contesti. Lascia un vuoto per tutti noi che viviamo qui».