Tangenti e protesi, già nel mirino dell'Ordine i medici lecchesi indagati

Alcune segnalazioni erano girate negli scorsi mesi

Un ospedale

Un ospedale

Monza, 16 settembre 2017 - Il «disturbo» non sarebbe stato poi tanto un disturbo per i quattro dottori lecchesi coinvolti nell’omonima inchiesta per un presunto giro di protesi ortopediche targate Ceraver e integratori, coordinata dal Pm di Monza Manuela Massenz e condotta dagli agenti del Nucleo di polizia tributaria della Finanza di Milano, in cui sono coinvolti una dozzina di camici bianchi e una decina di professionisti del settore dei presidi medici e della farmaceutica. Secondo investigatori e inquirenti avrebbero incassato soldi e regali.

A guadagnarci ma anche a compromettersi di più, tanto da finire in carcere, sarebbe stato Fabio Bestetti, 47 anni ad ottobre di Seregno, chirurgo prima al Policlinico di Monza e successivamente, a partire dall’estate 2015 alla clinica Bb Mangioni hospital di Lecco. Lui, stando agli atti, avrebbe incassato 50 euro per ogni protesi degli «amici» impiantata, ma anche da 50 a 20 euro per ogni paziente procurato agli ortopedici compiacenti e 300 euro al mese per l’affitto dello studio, forse in nero, agli altri colleghi. Sarebbe stato inoltre ricompensato con soggiorni pagati a Rimini e Parigi. Avrebbe poi pure falsificato alcuni referti e cartelle cliniche. E’ stato proprio lui inoltre a indicare i compensi pattuiti con il termine «disturbo», oppure «sistemazione», scelto con nome in codice per l’indagine. Davide Cantù, 62 anni, medico di base di Lecco, si trova invece ai domiciliari: dal febbraio 2016 non solo si sarebbe prestato al reclutamento di possibili persone da visitare e operare per l’impianto di protesi Ceraver e a prescrivere l’integratore Condro24, sempre in cambio di denaro per aver messo a disposizione il proprio ufficio.

Avrebbe coinvolto nel presunto caso di corruzione e malasanità anche Olga Fraschini, 62 anni, altro medico di base di Lecco. Quest’ultima nella vicenda avrebbe comunque ricoperto un ruolo tutto sommato marginale, procacciando semmai qualche potenziale paziente e prescrivendo quale pillola di Condro24: per questo risulta indagata a piede libero. Lo stesso vale per Michele Bonanomi, 66 anni, che esercita a Merate, con oltre 1.500 assistiti e sette lustri di onorata carriera alle spalle e una specializzazione anche in agopuntura. Come lei, ma dal giugno 2016, avrebbe messo a disposizione lo studio in cambio di qualche decina di euro a titolo di affitto e affisso nella sala d’attesa un cartello per sponsorizzare uno degli specialisti. Sia Olga Fraschini sia Michele Bonanomi, sebbene nelle 500 e passa pagine di ordinanza siano citati poche volte, sono stati sospesi comunque dal servizio. I loro «mutuati» al momento non sanno così a chi rivolgersi, probabilmente mercoledì dall’Ats provvederanno a individuare possibili sostituti. In ogni modo entrambi contano di tornare presto al lavoro, nel giro di un mesetto, perché hanno annunciato ricorso urgente contro il provvediment