Cernusco Lombardone, nasce il laboratorio per la ricerca sui microchip

Accordo da 2 milioni di euro tra Istituto italiano di tecnologia e di Technoprobe

Laboratorio di ricerca

Laboratorio di ricerca

Cernusco Lombardone (Lecco), 6 luglio 2017 – Il futuro dei microchip e quindi della tecnlogia passa da Cernusco Lombardone. I vertici di Iit, Istituto italiano di tecnologia e di Technoprobe di Cernusco Lombardone, unica società italiana e terza nel mondo a produrre dispositivi per il test dei circuiti integrati, hanno siglato un accordo per la realizzazione di un laboratorio congiunto dedicato allo sviluppo di tecnologia nel settore della microelettronica. Si tratta del Joint lab. Il valore dell’investimento è di 2 milioni di euro per 36 mesi di attività. Verranno anche assunti cinque nuovi ricercatori. “Per noi un investimento strategico in ricerca e sviluppo, attraverso cui manteniamo il nostro primato innovativo nel mercato mondiale, dove siamo il terzo operatore e dove realizziamo oltre il 90% del nostro fatturato”, commenta , vicepresidente esecutivo dell'azienda brianzola.

Il Joint lab è dedicato al miglioramento dell’efficienza e della qualità del processo di produzione dei microchip: la tecnologia sviluppata riguarda la prima e più delicata fase di produzione quando il microchip, ancora alla stato di wafer di silicio, viene testato. Il fattore critico, che determina il vero vantaggio competitivo, è la capacità di lettura dei microchip nell’unità di tempo: gli standard migliori raggiungo gli 8 microchip letti per unità di tempo. In questa fase si determina la qualità finale del circuito integrato prima della messa in commercio. “Lavorare con realtà come Technoprobe è una sfida importante, perché misura la nostra capacità di realizzare innovazioni competitive al servizio delle imprese italiane”, spiega Guglielmo Lanzani, direttore del Cnst, Center for nano science and technology dell'Iit. “Nei laboratori di Iit depositiamo film sottili di pochi micron e usiamo il laser come uno pennello per rendere i dispositivi sempre più miniaturizzati e performanti” aggiunte Luigino Criante, principal investigator del Cnst di Iit a Milano. “Grazie alla nostra tecnologia siamo in grado di aumentare il numero di microchip processati nell’unità di tempo, con un sensibile incremento dell’efficienza ed efficacia del processo” illustra anche il collega Fabio Di Fonzo.