Lecco, firme contro l’amianto della Leuci

Sono passati 60 giorni dall'ultimatum del Comune ma nulla è successo: si mobilitano i residenti per disinnescare la bomba ecologica

Leuci

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Lecco, 26 novembre 2017 - L’ultimatum per disinnescare la bomba ecologica dell’ex Leuci, in centro a Lecco, è scaduto ormai da quasi un paio di mesi, ma non è stato ancora dichiarato il cessato pericolo, per il semplice motivo che l’amianto che avrebbe dovuto essere rimosso è ancora tutto lì. Per questo i residenti dei nove condomini che sorgono in zona, ma anche del quartiere e le persone che nei paraggi ci passano e ci lavorano tutti i giorni hanno firmato una lettere di denuncia inviata poi al sindaco Virginio Brivio. La missiva è stata sottoscritta da 375 cittadini.

«Si ricorda che il 26 settembre sono scaduti i 90 giorni imposti dall’ordinanza sindacale alla proprietà per la rimozione dell’amianto – si legge nello scritto -. Ne sono passati altri 60 di giorni, invano: nulla da allora è stato fatto». È comparso solo un nastro di delimitazione bianco e rosso, quasi una beffa per chi rischia grazi conseguenze sulla salute per il pericolo più che concreto di inalare particelle cangerogene. «Durante l’estate siamo rimasti tutti in attesa di vedere l’inizio dei lavori – raccontano gli abitanti delle vie Balicco, XI Febbraio, Tubi e Cortisella e di largo Caleotto -. La preoccupazione è cresciuta giorno per giorno, constatando che i titolari della società Lago, proprietari dell’area non avessero intrapreso alcun intervento, anzi che abbiano lasciato spirare il termine imposto senza nemmeno proporre un piano di lavoro».

Da Palazzo Bovara hanno annunciato un esposto in Procura, ma intanto con le carte bollate non si rimuove l’amianto. «Si ritiene che, al di là della doverosa denuncia alla magistratura, l’inattività della proprietà non possa essere tollerata. Gli accertamenti effettuati hanno dimostrato l’incontestabile sussistenza sia di un concreto rischio per la pubblica incolumità costituito dal già verificatosi crollo di parti della copertura in amianto da alcuni immobili, sia di un gravissimo rischio per la salute pubblica determinato dalla diffusa presenza nel sito industriale di amianto di matrice friabile le cui fibre si stanno da tempo disperdendo nell’aria», proseguono i firmatari della petizione. I quali quindi si aspettano che dall’amministrazione comunale provvedano a rimuovere loro l’amianto e poi a rivalersi sui proprietari dell’ex Leuci: «Sussistono pertanto i motivi per i quali il Comune di Lecco debba esercitare il potere di sostituzione per l’adempimento urgente di quanto disposto con l’ordinanza sindacale rimasta inadempiuta».