Lecco: mondo dell'arte in lutto: si è spento a 80 anni l'artista Tino Stefanoni

Il maestro dell'arte di fama mondiale era originario di Lecco

Tino Stefanoni

Tino Stefanoni

Lecco2 dicembre 2017 – Mondo della cultura internazionale in lutto. Si è spento all'età di 80 anni il maestro dell'arte Tino Stefanoni. E' morto all'ospedale Alessandro Manzoni di Lecco, dove era ricoverato da alcuni giorni per un peggioramento delle condizioni di salute.

Tino Stefanoni è nato a Lecco nel 1937. Ha studiato al Liceo artistico Beato Angelico e alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. “Il suo lavoro, pur non appartenendo in senso stretto a quello dell’arte concettuale, di fatto si è sempre sviluppato nella stessa area di ricerca. Ha sempre guardato al mondo delle cose e degli oggetti del quotidiano, proponendoli nella loro più disarmante ovvietà, come tavole di un abbecedario visivo o pagine di un libretto d'istruzioni dove le immagini sostituiscono le parole”, come si legge nel suo sito internet. “A differenza del mondo animale e del mondo vegetale che non sono di pertinenza dell’uomo, il mondo delle cose  è invece l’unico segno tangibile della sua esistenza, e quindi di sua proprietà, traccia del suo pensiero e della sua storia dove si possono creare arte e bellezza che non sono l’arte e la bellezza della natura”.

Ha esposto in tutta Italia e in tutto il mondo. Sondrio, Milano, Genova, toprino, Padova, Bolzano per cominciare. E poi Bruxelles, Parigi, Zurigo, Freiburg, Bonn, San Paolo del Brasile, Dussendorf, Roma, Losanna, Bogotà, Chigao, Monaco, a Seul, in Corea, Stoccoloma... l'elenco è lunghissimo. E più volte sono state allestite sue mostre anche a Lecco, l'ultima il maggio scorso, nel 2016, per festeggiare il mezzo secolo della sua arte, con la possibilità di ammirare opere solitamente riservate ai collezionisti privati. Con le proprie opere ha finanziato anche progetti di sviluppo e iniziative di solidarietà.

“Anche nei dipinti di oggi, dove i canoni della pittura classica, nel senso stretto del termine sono volutamente esasperati a favore di una didattica del pittorico (luce chiaroscuro disegno colore) – spiegava di sé - si rivela sempre il mondo delle cose che, pur restando il momento risolvente del suo lavoro, si carica naturalmente di significati metafisici, gli stessi significati dei dipinti dal tratto nero e sfumato definibili come sinopie dei precedenti".