A due anni salva la sorellina neonata: "Le ha donato il midollo ed è viva"

La mamma: "Ancora qualche settimana per essere certi dell’esito"

Una corsia d'ospedale

Una corsia d'ospedale

Ballabio (Lecco), 9 dicembre 2017 - Sorride Stefania mentre siede accanto al letto della sua piccola Laura che ora, grazie alla donazione del midollo osseo della sorella Maddalena di soli due anni, può sopravvivere alla Scid, una rarissima sindrome. «Ancora non è finita, serve qualche settimana per essere certi che la donazione abbia avuto esito positivo ma vediamo la fine del tunnel», racconta Stefania Innocenti mentre guarda Laura che a soli quattro mesi ha già sofferto tanto. Tutto è iniziato poche settimane dopo la nascita con una grave infezione, poi una polmonite e si è capito che il sistema immunitario non funzionava adeguatamente. Quindi la terribile diagnosi del deficit dell’enzima adenosina deaminasi e i test per capire se qualcuno in famiglia poteva essere compatibile. Poi l’esito con la compatibilità del 100% della sorella Maddy.

«Diciamo che non c’è stata scelta – racconta la mamma delle due bambine – non abbiamo potuto decidere se fare il trapianto o meno, era l’unica strada per far vivere Laura e abbiamo dovuto sottoporre Maddalena a questa cosa. Una scelta dolorosa ma obbligata. Abbiamo spiegato a Maddy che doveva andare in ospedale per aiutare la sorellina e lo abbiamo fatto, anche se non è facile far capire certe cose a una bambina così piccola». Il calvario inizia con le prime diagnosi all’ospedale di Lecco, poi il trasferimento all’ospedale di Brescia e il 5 dicembre l’operazione. Ora si attende, bisogna aspettare che il tempo faccia il suo corso e la mamma, che può contare sulla forza della famiglia a partire dal marito, spiega: «Abbiamo tirato un sospiro di sollievo ma ancora non abbiamo certezze. Con la possibilità di fare il trapianto era stato fatto un passo, ora i medici ci dicono che tutto è andato secondo manuale e quindi dobbiamo solo aspettare le prossime settimane. Purtroppo ci vuole del tempo ma non c’era un futuro altrimenti, sapere che Maddalena era compatibile è stato un sollievo. Ora Maddalena è già a casa, sta bene ed è tranquilla e speriamo che abbia ridato la vita alla sua sorellina e che tra qualche mese potrà averla accanto a casa». 

Ma la famiglia di Ballabio, in provincia di Lecco, non è sola perché la scuola dove insegna Stefania ha aperto una raccolta fondi per un aiuto ad affrontare le tante spese del momento con anche la sfortuna che il papà delle piccole è rimasto disoccupato. «Cerchiamo di guardare avanti – racconta sorridente Stefania dimostrando una forza eccezionale – purtroppo le spese sono tante anche per i trasferimenti tra i vari ospedali. Però dobbiamo resistere per la nostra piccola Laura, tutto questo un giorno potrà essere un brutto ricordo. La cosa più importante è che tra qualche mese potremo tornare tutti a casa e dare alle nostre figlie una vita serena».