Ponte crollato ad Annone, persi i documenti. E i rimpalli fermano la ricostruzione

L’ipotesi: smarriti nel trasloco dagli uffici provinciali da Como a Lecco

Cavalcavia crollato ad Annone Brianza

Cavalcavia crollato ad Annone Brianza

Annone Brianza (Lecco), 22 gennaio 2017 - Manca  la documentazione, probabilmente è stata persa durante il trasloco dagli uffici dell’Amministrazione provinciale di Como a quella di Lecco. Senza incartamenti però si può decidere poco o nulla e fare ancor meno sul crollo del cavalcavia di Annone Brianza (Lecco) sulla Superstrada 36 che collega le province di Milano, Monza e Brianza, Lecco e Sondrio. Per questo l’incontro al ministero delle Infrastrutture convocato per fine mese è stato posticipato di un paio di settimane.

Il vertice romano tra il governatore lombardo Roberto Maroni, il presidente di Villa Locatelli Flavio Polano, il numero uno di Anas Gianni Armani e i primi cittadini di Annone Brianza Patrizio Sidoti, di Civate Baldassarre Mauri, di Suello Carlo Valsecchi e di Cesana Brianza Eugenio Galli per discutere della ricostruzione del cavalcavia crollato sulla Superstrada lo scorso 28 ottobre e di quello di Isella, chiuso d’urgenza alla circolazione perché rischierebbe di collassare, convocato dal viceministro del Mit Riccardo Nencini si svolgerà il 14 febbraio, festa di San Valentino. Date le premesse e quanto successo, che scocchi l’amore, almeno tra tra primi cittadini e funzionari dell’Azienda autonoma delle strade nazionale, pare difficile.

A rivelare la fine dei faldoni inerenti la costruzione del  ponte collassato, come di quello ancora in piedi ma interdetto alla circolazione, è stato il sindaco di Civate in risposta a un’interrogazione presentata dai consiglieri comunali di minoranza. «Dalla Provincia di Lecco ci è stato spiegato di non essere in possesso della documentazione necessaria per le valutazioni perché non si sono occupati loro dei viadotti, da quella di Como ci è stato domandato maggior tempo, ma hanno già anticipato di non disporne nemmeno loro poiché risulta che sarebbe stata trasferita al nuovo ente di competenza, cioè la nuova amministrazione provinciale».

Sembra dunque ripetersi l’assurdo scaricabarile sulle responsabilità e le competenze che ha provocato il disastro di Annone, costato la vita al 68enne di Civate Claudio Bertini, che, al chilometro 41,900 della strada più trafficata di tutto il Nord Italia, quel maledetto venerdì è stato sepolto vivo nella sua Audi A3 Sportback, stritolata dal cavalcavia crollato e dal tir carico di bobine di metallo guidato da un autista romeno di 37 anni che in quel momento lo stava attraversando. Stava tornando a casa dal lavoro, al suo posto avrebbe potuto trovarsi chiunque. E adesso i tempi per la possibile ricostruzione paiono pure destinati ad allungarsi ulteriormente.