Mario Biondi a Milano: "Sogno il duetto con Zucchero"

Insieme ad Annalisa sarà il mattatore del veglione in piazza Duomo

Mario Biondi (Barbaglia)

Mario Biondi (Barbaglia)

Milano, 31 dicembre 2016 - è un Capodanno lungo dieci anni quello che Mario Biondi festeggia questa notte in Piazza Duomo camminando sul filo che lega il soulman di oggi a quello di “This is what you are”, la hit da cui nel 2006 è nato tutto. «Il concerto, come l’antologia “Best of soul” data alle stampe il mese scorso per celebrare la ricorrenza, vuol essere un vero e proprio ringraziamento a quanti non m’hanno mai abbandonato - spiega il cantante catanese, che in piazza Duomo sarà affiancato da Annalisa - Quando lei era ancora una concorrente di “Amici” abbiamo duettato “I’ve got you under my skin” e non mi dispiacerebbe ripetere l’esperienza. Staremo a vedere».

Dalle 20.30 a riscaldare l’atmosfera ci penserà il dj set di Gino Latino e la conduzione di Gianluca Gazzoli di Radio2. “Best of soul” è un progetto con quindici hit e sette inediti fra cui quella “Do you feel like I feel”, scritta da Nicola Conte, che Biondi non disdegnerebbe di cantare proprio a mezzanotte per dare al tradizionale brindisi di buon anno una sferzata d’energia.

«Per me dare alle stampe la classica antologia impreziosita da un paio di canzoni nuove avrebbe significato abusare della generosità dei fans. Sette inediti, invece, sono quasi un disco e questo mi tranquillizza perché la reputo una formula eticamente corretta».

Che rapporto ha coi fans?

«Abbiamo un legame affettivo forte perché ad ogni nuovo disco ho cambiato direzione e loro mi sono sempre venuti dietro».

Quali sono i suoi riferimenti?

«La mia prima fonte di ispirazione è stato Al Jarreau. Però poi ho spaziato tanto, dai grandi del jazz e del soul americani a Lady Gaga, che ammiro sinceramente, perché è un’artista completa, con una grande cultura musicale e una voce incredibile. Il suo progetto a due con Tony Bennett mi ha letteralmente stregato».

E il pop italiano l’ascolta?

«Certo, anche se per la musica che faccio può sembrare strano. In questo periodo mi incuriosisce Paolo Simoni. Lo trovo molto bravo e mi ricorda un po’ Dalla».

Un sogno?

«Mi piacerebbe incidere prima o poi un disco tutto in italiano. Oppure un tributo agli anni Ottanta con pezzi di Al Jarreau, George Benson, Michael McDonald, Steely Dan, Earth Wind & Fire».

Un duetto?

«Sarebbe bello condividere Dune mosse con Zucchero, uno dei pochi con cui non ho ancora collaborato».

Mario Biondi è…

«I miei otto figli, mia moglie, i due concerti allo Smeraldo del 2007 con l’High Five Quintet e la BIM Orchestra, gl’incontri con Bacharach e con gli Earth Wind & Fire, rimangono i punti fermi della mia vita».

Nient’altro?

«Come no, l’orgoglio di aver cantato in venticinque paesi, Giappone incluso, e aver riportato tre anni fa un bel successo alla Royal Albert Hall assieme agli Incognito».

Come pensa di celebrare questo suo decennale?

«Con una bella festa in stile Royal Albert Hall. Magari a maggio, sotto le stelle. Ho già diramato qualche invito, a Burt Bacharach, a Jean-Paul ‘Bluey’ Maunick degli Incongnito, ad Al Jarreau, a Renato Zero, a Gino Vannelli. Vediamo chi accetterà».