Turisti in città: Faimarathon 2016 scopre lo skyline di CityLife

Faimarathon d’autunno, domenica 16 ottobre, nel segno dell’integrazione culturale e fisica

 lo skyline disegnato  dai nuovi grattacieli che sorgono sui terreni dell’ex Fiera

lo skyline disegnato dai nuovi grattacieli che sorgono sui terreni dell’ex Fiera

Milano, 12 ottobre 2016 - Faimarathon d’autunno, domenica 16 ottobre, nel segno dell’integrazione culturale e fisica. La passeggiata nell’Italia più bella, attraverso 600 luoghi d’interesse artistico, paesaggistico e locale lungo 150 itinerari, di cui 17 in Lombardia, sollecita pure i milanesi a diventare turisti in casa propria. Ritornando alle radici del contemporaneo. Appuntamento nel quartiere Fiera, dove ora s’innalzano le torri che danno il nome alla nuova piazza raggiungibile con la linea lilla del metro: la Torre Generali, o «la storta», progettata da Zaha Hadid come un vela mossa dal vento; la Torre Hisozaki, la più alta d’Italia, 175 metri; e, prossima a grattare il cielo, la Torre Libeskind, concepita per dare un bacio alle compagne.

Una nuova idea di città che il Fai invita a perlustrare nel primo evento pubblico a CityLife. Ragionando sulla «milanesità», ovvero sull’ansia insopprimibile di trasformazione di questa città, che avanza nel futuro senza rinunciare ai modelli del passato (o proprio per mantener fede alla sua identità, che è la forza di esprimere sempre le condizioni del proprio tempo). Perciò il tour prevede una sosta davanti alla storica fontana “Le Quattro Stagioni”, in piazzale Giulio Cesare, sontuoso ingresso di quella che fu la Fiera Campionaria. E un blitz nell’ex-Padiglione 3, conservato intatto con il suo fascino un po’ délabré (occasione per ammirarlo prima dei restauri), andando a rievocare quello che fu il primo Palazzo dello Sport cittadino, poi Salone dell’Automobile, poi, per decisione di Toscanini, sede della Scala nel ‘46 (praticamente il più grande teatro al mondo), fino a diventare palcoscenico delle sfilate di moda. Altra (ri)scoperta, il Velodromo Vigorelli, «magico» per le prestazioni di Coppi e dei Beatles. Previsto anche uno sguardo alla Chiesa di Sant’Ildefonso, disegnata da De Carli, archistar del dopoguerra, voluta dal futuro Papa Montini per rispondere alla vorticosa crescita della popolazione nell’area intorno alla Campionaria durante gli anni del boom economico. Questo tempio arditamente avveniristico sollecitò, come da tradizione, mugugni critici.

Diverse perplessità possono (re)suscitare le nudità femminili che ornano la facciata liberty di Villa Romeo (residenza dell’industriale dell’automobile Nicola Romeo) in via Buonarroti: qui trasferite da Palazzo Castiglioni (o Ca’ di Ciapp) dove scandalizzavano i benpensanti del centro cittadino; all’interno, la visita permette di apprezzare, a proposito di trasformazioni, quelle apportate dal magistrale Gio Ponti. Non mancheranno sorprese anche in provincia: il Tour de la Tur a Cantù offre spunti panoramici dai campanili delle chiese; a Crema, nel complesso degli «ex-Stalloni», in origine monastero, poi caserma di cavalleria, poi Centro Regionale di Incremento Ippico, aperto eccezionalmente per la Marathon grazie alla Regione Lombardia, una incredibile collezione di 24 carrozze (www.faimarathon.it; tel. 02/467615366).