PAOLA PIOPPI
Cronaca

Emergenza migranti, scontri e fumogeni: "Riaprite il confine" / VIDEO

A Como, nel frattempo, si prospetta una settimana decisiva per gestire la collocazione dell’area destinata ad ospitare il flusso di migranti in arrivo in città

Forze dell'ordine alla manifestazione per chiedere apertura delle frontiere (Cusa)

Forze dell'ordine alla manifestazione per chiedere apertura delle frontiere (Cusa)

Como, 12 settembre 2016 - Scontri, esplosione di bombe carta e danneggiamenti a Chiasso in conseguenza della manifestazione non autorizzata che si è svolta ieri pomeriggio, quando un gruppo di persone si è riunito per protestare contro la politica di respingimento dei migranti messa in atto dalla Svizzera. Secondo quanto riferito dalla Polizia cantonale e dalle guardie di confine, i manifestanti si sono riuniti nel primo pomeriggio al centro sportivo di Chiasso, senza alcun preavviso. Il corteo – composto da circa 250 manifestanti, provenienti sia dalla Svizzera sia dall’ estero – si è incamminato verso il centro città, con una sosta alla stazione ferroviaria internazionale, dove i manifestanti hanno esploso bombe carta e fumogeni in presenza di viaggiatori, bambini e animali. Si sono poi spostati verso il valico doganale di Chiasso strada. Durante tutto il tragitto alcuni manifestanti si sono mascherati e hanno commesso una quarantina di danneggiamenti nei confronti di edifici pubblici e privati, ma anche palazzi sedi di enti istituzionali. La polizia è riuscita comunque a evitare che la situazione degenerasse, e ora si stanno valutando eventuali denunce e di procedere con l’identificazione dei manifestanti.

A Como, nel frattempo, si prospetta una settimana decisiva per gestire la collocazione dell’area destinata ad ospitare il flusso di migranti in arrivo in città dal sud Italia. All’interno dello spazio Ex Stecav, una zona dismessa a pochi metri di distanza dalla stazione di San Giovanni, sono stati quasi del tutto completati gli allestimenti dei container, che si stima potranno ospitare circa trecento persone, il cui trasferimento è previsto per questo giovedì. Un numero inferiore alla media delle cinquecento presenze che ha caratterizzato i mesi di luglio e agosto, ma che sembra invece giusto rispetto ai numeri di questi ultimi giorni, che risultano infatti diminuiti notevolmente, raggiungendo quota trecento presenze. La Croce Rossa, a cui sarà affidata la gestione delle persone all’interno del centro, assieme alla Caritas, ha diffuso un comunicato che elenca i criteri essenziali, per fare chiarezza sugli aspetti che più avevano generato tensione, fra i quali la libertà di entrare o uscire dall’area. I cancelli chiuderanno alle 22.30, orario in cui agli ospiti sarà obbligatoriamente chiesto di essere presenti, ma per il resto della giornata non sono previste limitazioni. La Croce Rossa ha infatti precisato che «il centro non potrà essere un luogo di detenzione o, peggio, di deportazione, condizione bandita dallo Stato italiano».