Colazione vietata ai clochard, sindaco: "E' stata un'incomprensione" / VIDEO

Il primo cittadino Landriscina: "Non ci sto a passare per il sindaco cattivo d'Italia, nessuna volontà punitiva. Non ritiro ordinanza, se città me lo chiede pronto a dimettermi"

Il sindaco Mario Landriscina (Cusa)

Il sindaco Mario Landriscina (Cusa)

Como, 20 dicembre 2017- "Non ci sto a passare per il sindaco cattivo d'Italia"con queste parole il sindaco di Como, Mario Landriscina si è espresso in merito alle polemiche nate a seguito dell'ordinanza anti accattonaggio, che sanziona per 45 giorni chi pratica accattonaggio molesto o il bivacco in alcune zone del centro, scattata negli scorsi giorni nella città lariana. Landriscina, medico, eletto in giugno a capo di una coalizione di centrodestra, ha difeso in maniera accorata il suo operato dopo le reazioni sul caso della colazione negata ai clochard. Per il primo cittadino si è trattato di "un'incomprensione tra polizia locale e volontari per un intervento che non aveva volontà punitive".

Landriscina ha difeso la misura. "L'ordinanza si rifà a quelle di altre città italiane, è stata redatta sulla base del decreto Minniti e ha recepito una quantità infinita di segnalazioni dei cittadini su postazioni oggetto di aggregazioni notturne. Non ha colpito random". Secondo la versione di Palazzo Cernezzi sull'episodio della colazione ai senzatetto fornita dal comandante della polizia locale Donatello Ghezzo, i vigili intervenuti lunedì mattina sotto i portici di una chiesa sconsacrata non avrebbero esplicitamente impedito ai volontari di dare la colazione, come fanno da sette anni a questa parte. "È nato un malinteso per difficoltà comunicativa o pregiudizi di fondo - ha detto Ghezzo - Il vigile non ha vietato l'attività né ha minacciato multe ma ha fatto presente che c'era un divieto di bivacco e che sarebbe stato opportuno farlo altrove. A quel il punto volontario ha desistito".

Versione che resta pertanto diversa da quella dei volontari, secondo cui i vigili avrebbero minacciato una multa in applicazione dell'ordinanza comunale anti-accattonaggi, e diversa anche da quella fornita nell'immediatezza dei fatti dalla vicesindaco Alessandra Locatelli che aveva parlato di "applicazione dell'ordinanza" da parte dei vigili.  Il comandante della polizia locale ha precisato che l'ordinanza "cerca di trovare l'equilibrio tra esigenze dei cittadini e diritti garantiti. Equilibrio secondo me raggiunto a Como, perchè il provvedimento vieta l'accattonaggio molesto e invasivo che impedisce la fruizione dei luoghi. Non vieta la distribuzione di un pasto caldo, ma vieta in particolari luoghi il bivacco. Tanto è vero che l'altra mattina i vigili non hanno applicato l'ordinanza".  

"Non ritirerò l'ordinanza anti accattonaggio - ha aggiunto -. Sono un uomo libero, anche di sbagliare, ma ho un'etica cui non rinuncio. Non devo fare carriera, per cui se la città me lo chiede io mi dimetto. Con responsabilità dico che non serve alzare il livello di scontro. Ascoltiamo solo chi grida di più o vogliamo risolvere il problema? Non posso obbligare una persona che non vuole assistenza ad essere assistita, è un suo diritto". E, sul caso specifico: "Per una riflessione occorre capire bene come sono andati i fatti, maturati in un contesto particolare come se i diseredati ci fossero solo a Natale" ha detto Landriscina. "Prima di prendere un provvedimento contro qualcuno penso alle conseguenze, non sono un bieco esecutore di provvedimenti burocratici", ha aggiunto. "Non voglio che per un attimo si dica che ho lasciato qualcuno indietro. Non hanno diritto di critica le persone che non si sporcano le mani, mentre con tutti gli altri voglio parlare. Per questo incontrerò tutte le associazioni, i gruppi, i volontari che si occupano di assistenza perchè si possa venire a una soluzione al problema dei senzatetto". 

A sostegno del primocittadino lariano arrivano le parole dell'assessore alla Sicurezza della Lombardia Simona Bordonali che in una nota si è detta "assolutamente d'accordo" con l'ordinanza tanto che chiederà anche ad altri sindaci della Regione di applicarne una simile. "È un'ordinanza che mi trova assolutamente d'accordo e che, finalmente, riporta ordine a Como, una città che negli ultimi mesi ha visto un'immigrazione incontrollata e bivacchi ovunque" afferma Bordonali, augurandosi che la misura "venga inserita nel regolamento di polizia locale affinché diventi definitiva"