Frontalieri, l'invasione di campo di Fontana

La lettera cofirmata dal governatore lombardo e dal Consigliere di Stato del Canton Ticino, Christian Vitta, ha fatto sobbalzare il ministro Gualtieri

Frontalieri

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Como, 2 giugno 2020 - A metà tra l’invasione di campo e lo scivolone politico l’aiuto che il governatore Attilio Fontana voleva offrire ai frontalieri, attraverso una lettera cofirmata con il Consigliere di Stato del Canton Ticino, Christian Vitta con cui si propone a Italia e Svizzera una soluzione per superare gli scogli dell’accordo sulla doppia imposizione. La missiva ha fatto fare un balzo sulla sedia al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e le reazioni negative da Roma hanno risalito lo Stivale provocando i distinguo di sindacati e parti sociali.

«La competenza fiscale è dello Stato – spiega Giuseppe Augurusa, presidente del Consiglio interregionale Ticino, Lombardia e Piemonte che raggruppa i sindacati delle regioni di confine - L’iniziativa lombardo ticinese in assenza di un esplicito mandato del Governo è uno sgarbo istituzionale. A frontiere ancora chiuse e curve epidemiche ancor preoccupanti, ci domandiamo inoltre a chi giovi aprire ora una questione così rilevante per il futuro di oltre 70.000 persone, rendendoci invece fin d’ora disponibili alla riapertura del confronto con i corretti interlocutori a partire dal mese di settembre». I sindacati spiegano di essere stati consultati, ma negano di essere stati coinvolti in tavolo tecnico.

«Rispetto al trattato sottoscritto tra Italia e Svizzera nel 2015 e mai parafato non abbiamo mai nascosto che ci sono delle priorità rimaste irrisolte – proseguono le parti sociali – Ad esempio la questione dei carichi di famiglia, l’introduzione di franchigie fiscali adeguate a tutelare i salari medio bassi, un’attenzione ai rischi della doppia autorità fiscale e della doppia imposizione, le discriminazioni salariali e infine il tema delicato dei ristorni fiscali così preziosi per le comunità