I 90 anni del Faro di Brunate, omaggio ad Alessandro Volta

La torre ottagonale alta 29 metri resiste al passare del tempo ed è ancora tra i fari più visitati al mondo

Il faro di Brunate

Il faro di Brunate

Brunate (Como), 19 settembre 2017 - Ha 90 anni e non li dimostra il Faro Voltiano, probabilmente il più imponente e conosciuto tra i monumenti dedicati al grande scienziato comasco. Innalzato nel 1927 per celebrare i cento anni dalla morte dell’inventore della pila, il faro da allora domina con il suo fascio di luce a intermittenza il primo bacino del lago e durante la Seconda Guerra Mondiale venne utilizzato anche come punto di avvistamento per segnalare gli aerei pronti a compiere incursioni su Como e il circondario.

La scelta di Brunate, in frazione San Maurizio, non fu per nulla casuale: l’ingegner Gabriele Giussani era alla ricerca di un punto a strapiombo che consentisse di vedere l’opera non solo dal primo bacino del Lario, ma anche da buona parte della Brianza. Non solo, la scelta di Brunate fu dettata anche dal fatto che Alessandro Volta trascorse qui la sua infanzia, dopo essere stato affidato a balia come si faceva un tempo a Elisabetta Pedraglio che, la leggenda narra, influì anche sul suo futuro amore per la scienza attraverso il marito Lodovico Monti, che si manteneva fabbricando barometri.

A ricordare la circostanza è ancor oggi una targa affissa a lato della chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, posata addirittura nel lontano 1826, un anno prima della morte di Volta, dallo storico Maurizio Monti che ne fu anche il primo biografo. La casa dove volta trascorse i primi tre anni di vita è visibile ancor oggi in via Monti. Per tutta la vita la passeggiata verso Brunate rimase una delle preferite per lo scienziato comasco che amava parlarne in lunghe lettere anche con l’amico mineralogista Carlo Amoretti, con il quale esplorò a quarant’anni ma ancora curioso di tutto, la grotta del Pertugio. Al suo interno fu trovata una fonte, che proprio durante la Belle Epoque venne incanalata creando un piccolo laghetto artificiale sotterraneo, per portare acqua alle ville e agli alberghi di San Maurizio. L’acqua viene ancora convogliata in una vasca nel Parco Marenghi, ampio e panoramicissimo giardino sotto il faro, dove è utilizzata dalla protezione civile per spegnere gli incendi boschivi.

Tra alti e bassi la torre ottagonale, alta 29 metri, è ancor oggi uno dei fari più visitati al mondo, grazie al sentiero che dal capolinea della funicolare guida i visitatori fino a San Maurizio. Al suo interno una scala a chiocciola con 143 gradini permette di raggiungere le due balconate circolari: la prima, poco sopra il portone d’ingresso, la seconda all’esterno della lanterna. Questa lancia nella notte la sua luce tricolore, alternando il verde, il bianco, il rosso ed è visibile a 50 chilometri di distanza.