Carimate, geni della robotica si qualificano alla finale ma mancano i fondi per il viaggio

I ragazzi dell'Istituto comprensivo hanno ottenuto il lasciapassare la finale mondiale della First Lego League che si svolgerà dal 19 al 22 maggio in Arkansas negli Stati Uniti ma non hanno uno sponsor

I ragazzi della scuola di Figino

I ragazzi della scuola di Figino

Carimate (Como), 5 aprile 2016 - Immaginate la Nazionale che si qualificata alla fase finale dei mondiali, ma deve rinunciare a giocare perché mancano i soldi per pagare la trasferta. A parte la sacrosanta amarezza di Buffon e compagni in Italia scoppierebbe una rivoluzione. Qualcosa di simile rischia di accadere a Carimate dove a sorpresa studia e si allena una squadra di piccoli campioni bravi non con la palla tra i piedi, ma a costruire robot. Si tratta di tredici studenti dell’Istituto Comprensivo di Figino Serenza che da tre anni tutti i pomeriggi seguono dei corsi di robotica, iscritti al corso del professor Daniele Brioschi che lezione dopo lezione ha insegnato loro tutti i segreti della cibernetica.

Facendo di necessità virtù i ragazzi hanno imparato a progettare i loro robot utilizzando i mattoncini del Lego e applicando dei circuiti elettrici, costruendo passo dopo passo automatismi sempre più complessi che gli hanno permesso di conquistare la quarta piazza nella finale nazionale della First Lego League, che si disputata nei giorni scorsi a Genova, ottenendo così il lasciapassare la finale mondiale della competizione che si svolgerà dal 19 al 22 maggio in Arkansas negli Stati Uniti. È la prima volta che una squadra italiana ha accesso a tale evento cui partecipano 72 selezioni provenienti da tutto il mondo. Un’esperienza unica per i ragazzi che potrebbero confrontarsi con i loro coetanei stranieri ed esporre il proprio lavoro e i loro progetti di fronte a una giuria internazionale. Record nel record si tratta della prima squadra di una scuola media che ha accesso a un evento mondiale.

Fin qui tutto bene, ma a spegnere il sogno dei ragazzi di Carimate potrebbe essere la mancanza di fondi del Ministero dell’Istruzione, che in piena fase di tagli non sa neppure dove recuperare i ventimila euro che servirebbero per spedire i tredici ragazzi e i due i loro due insegnanti dall’altra parte dell’Oceano. Così ad attivarsi ci hanno pensato i genitori, con una lettera spedita in questi giorni a tutte le aziende del paese nella quale chiedono un sponsorizzazione per pagare il viaggio del loro figli. Una corsa contro il tempo.