Bellagio piace anche con la pioggia, turismo salvo grazie agli stanieri

Il sindaco: «Più parcheggi in centro recuperando il Grand Bretagne» di Lucia Galli

Bellagio (Cusa)

Bellagio (Cusa)

Bellagio (Como), 30 settembre 2014 - Più forte della pioggia, più forte della crisi. A Bellagio l’estate sembra arrivata da poco, con un settembre finalmente soleggiato e mite, eppure è già tempo di bilanci. Malgrado un’estate da dimenticare il turismo ha tenuto. A risentire maggiormente del meteo sono stati gli operatori coinvolti in attività all’aria aperta, dai taxi boat, alla piscina, dai noleggio imbarcazioni e kayak, al parco avventura di Piano Rancio. «La stagione ha tenuto - assicura Luca Leoni, assessore al Turismo - abbiamo addirittura registrato un aumento di turisti tra gli stranieri, in particolare arabi ed argentini». Accanto ai soliti americani, tedeschi, russi e francesi. È difficile «dare i numeri» dato che ogni anno a Bellagio aprono nuovi BB e affittacamere che alzano la soglia dei posti letto, ma Leoni è sicuro che il saldo delle presenze sia positivo e superiore allo scorso anno. Poche anche le disdette, e non per il meteo, ma in linea con i nuovi sistemi di prenotazione via web che permettono di cancellare le prenotazioni, quasi senza penali, fino a due settimane prima dell’arrivo. Tutto bene, dunque anche senza una lunga estate calda? No, bisogna fare di più. 

Lo ribadisce Angelo Barindelli, alla sua prima estate da sindaco di una Bellagio «allargata» ai monti e a Civenna, dopo la fusione dei due Comuni. «L’impegno è quello di valorizzare sempre più il territorio in collina e sui monti». In questo senso un segnale concreto è arrivato dal decentramento di alcuni eventi del tradizionale Bellagio festival, cuore musicale dell’estate sul Lario. Altri passi futuri riguarderanno però soprattutto l’accesso al paese: nei prossimi tre anni arriveranno i tanto attesi 300 posti auto vicino alle scuole (senza interessare i vialoni di Villa Giulia che sono vincolati), zona macello e cimitero di Borgo. «E contestualmente il centro sarà liberato dalle auto e l’accesso sarà più rigido». I nuovi parcheggi fanno parte del progetto integrato del recupero del glorioso Grand Bretagne, oggi un «relitto» che deturpa il lungo lago. Firmato da Galbusera, il patron della Lampre di Bernareggio, l’iter è ancora lungo. 

Dopo l'ulteriore beneplacito della Sovrintendenza, arrivato da pochi giorni anche al piano di opere di compensazione, ora saranno i vigili del fuoco a fare i rilievi e poi nel 2015 partiranno i lavori. Intanto sarà estate un’altra volta e anche Leoni ha un piano, anzi due. «Vogliamo creare un sistema di sinergie turistiche con i paesi del centro lago, Menaggio, Tremezzo e Cadenabbia». A livello locale, invece, oltre a strutture come il Lido che intercettano la movida e i giovani, l’impegno è quello di trovare la chiave giusta per ravvivare il paese di sera, nonostante la storica ritrosia dei commercianti a lasciare aperte le vetrine. «Torneremo nelle piazze e sul lungolago - spiega Leoni – ravvivando il centro con eventi, concerti e mercatini. Sempre entro la mezzanotte». Del resto si sa anche Cenerentola, che era la più bella, di sera non rincasava mai tardi.