Brexit, gli effetti in Lombardia: 12% imprese prevede un calo di fatturato

L'interscambio fra Lombardia e Regno Unito è il 27% del nazionale. La regione esporta soprattutto macchinari, moda e apparecchi elettrici

Brexit, le diverse posizioni in campo

Brexit, le diverse posizioni in campo

Milano, 22 giugno 2016 - Le imprese milanesi e lombarde fanno i conti con la Brexit, ovvero la possibile uscita del Regno Unito dall`Unione Europea. Cambierebbero gli equilibri internazionali secondo il 45% delle aziende, quindi si andrebbe verso una maggiore debolezza europea. Il business delle imprese sarebbe ridotto. Il 12% degli imprenditori inoltre prevede un calo di fatturato, e il 26% stima che l`import-export ne risentirebbe. E' quanto risulta da una rilevazione effettuata a giugno dalla Camera di commercio di Milano su oltre 600 imprese.

Le imprese del territorio sono infatti legate all`Inghilterra: lo dichiara il 40% degli imprenditori sentiti, e tra queste il 14% lo è molto. Per il 52% ci sarebbe un rischio di un effetto domino, con altri Paesi UE in uscita. Ma tiene la fiducia delle imprese per l`Unione Europea, che passa l`esame con voto 6. L`Inghilterra - secondo dati Camcom e Istat - vale un interscambio commerciale di 9 miliardi per la Lombardia. Un valore pari al 27% del totale italiano e in crescita del 1,8% in un anno. Cresce soprattutto l`export, che passa da 5,2 a 5,3 miliardi e che è realizzato soprattutto da macchinari (877 milioni). Milano è prima nella classifica provinciale dell'interescambio con un import-export di circa 3,4 miliardi, seguita da Bergamo, Varese e Brescia, con oltre 900 milioni ciascuna, e Monza e Brianza con circa 650 milioni. Sono invece Mantova (+25,3%) e Como (+22,7%) le province che crescono di più in un anno. Milano esporta, oltre ai macchinari, soprattutto apparecchi elettrici e moda (circa 200 milioni di euro ciascun settore), Bergamo macchinari e prodotti chimici, Sondrio, Lecco e Monza metalli, Brescia, Varese e Mantova mezzi di trasporto, Cremona prodotti chimici, Pavia prodotti alimentari e Como moda. Milano, Monza e Pavia importano invece prevalentemente articoli farmaceutici; Lodi, Brescia e Sondrio prodotti alimentari, Bergamo, Mantova e Cremona prodotti chimici, Como e Lecco macchinari, Varese mezzi di trasporto.