Torbiere del Sebino, lo spettacolo della riserva naturale nata dalla mano dell'uomo

Ex cave in cui l'uomo ricavava la torba, queste vasche regolari sono ora protette come sito di interesse comunitario e zona umida di importanza internazionale. Ecco le immagini spettacolari realizzate da Filippo Venezia (Fotolive) con una telcamera GoPro

Torbiere del Sebino

Torbiere del Sebino

Provaglio d'Iseo, 17 luglio 2015 - Le torbiere del Sebino, attualmente tutelate dalla Convenzione di Ramsar e considerate "zona umida di importanza internazionale" nonché sito di interesse comunitario, sono una delle riserve naturali più note e frequentate della Lombardia. Nate dalla mano dell'uomo, che qui nei secoli passati ha escavato la torba: un combustibile naturale, attualmente sono formate da una serie di vasche di forma regolare in cui vivono specie ittiche autoctone, come la carpa e la tinca, e alloctone, come il pesce siluro e il pesce gatto americano. Sulle acque si possono osservare specie di fiori rari, quali la ninfea gialla. Attorno alle pozze vi sono anche canneti, giunchi fioriti, giaggioli e erba scopina.

Importantissima è l'avifauna presente, che qui giunge durante la fase migratoria oppure è presente in forma stanziale. Ne sono un esempio la nitticora, il falco di palude, la schiribilla e il tarabusino. La riserva naturale, che insiste sui comuni di Iseo, Provaglio d'Iseo e Corte Franca, è dominata dall'alto dal monastero romanico di San Pietro in Lamosa. L'ingresso nella riserva è a pagamento e durante la  visita è obbligatorio restare lungo i percorsi segnalati. E' vietato l'accesso agli animali domestici e alle biciclette.

di Milla Prandelli