Sieropositivo infettava per vendetta: "Ha contagiato decine di ragazzini"

Choc nel Bresciano. Si era ammalato dopo un rapporto occasionale di PAOLO CITTADINI

Un computer. Spesso gli abusi sessuali avvengono dopo 'approcci' on line

Un computer. Spesso gli abusi sessuali avvengono dopo 'approcci' on line

Montichiari (Brescia), 17 gennaio 2016 - Sapeva di avere contratto l’Hiv e consapevolmente ha deciso di contagiare decine di ragazzi tra i 14 e i 22 anni. Gli agenti della polizia locale di Montichiari lo hanno arrestato venerdì mattina. Per lui le accuse sono di adescamento di minori, prostituzione minorile e tentate lesioni. Claudio Tonoli, ex ferroviere di 56 anni residente a Collebeato nel Bresciano, si trova ora ai domiciliari e nelle prossime ore sarà sentito dal pm Ambrogio Cassiani e dal gip Giovanni Pagliuca per la convalida. Il 56enne, invalido civile, si era ritirato dal lavoro proprio a causa della malattia contratta nel ’97 durante un rapporto sessuale occasionale, trovava facilmente le proprie vittime su internet. «Sui social network e nelle chat dei siti di incontri si spacciava per un pilota di aerei o per un facoltoso imprenditore – spiega il comandante Cristian Leali –. Poi pretendeva un rapporto sessuale non protetto pagando tra i 30 e i 100 euro, promettendo in alcuni casi anche un lavoro». A lui si è arrivati al termine di un’indagine iniziata alla fine di novembre, quando una pattuglia di vigili sorprese in un parcheggio di Montichiari un uomo che stava consumando un rapporto sessuale a pagamento con un minorenne. Allora a finire con le manette ai polsi era stato M.T, un 41enne di Brescia.

In casa gli agenti gli hanno trovato oltre 300mila immagini pedopornografiche,  alcune delle quali vedevano coinvolti bambini molto piccoli. Per lui le accuse sono di prostituzione minorile, oltre che di produzione e detenzione di materiale pedopornografico. Sono almeno una trentina invece i giovani coinvolti negli incontri con Claudio Tonoli, avvenuti tra il dicembre del 2013 e novembre 2015. Una dozzina sono stati già individuati e a loro è stato consigliato di sottoporsi agli esami per accertare se hanno contratto o meno il virus. «Passeranno anni di angoscia prima di capire il loro stato di salute – spiegano gli inquirenti –. La nostra paura è che quell’uomo abbia deliberatamente contagiato decine di giovani. In casa aveva numeri di telefono scritti ovunque. Le vittime, che incontrava nei parcheggi di Montichiari o in alberghi di Brescia e provincia, vivevano non solo nel Bresciano, ma anche in provincia di Bergamo, Varese, in Veneto e Campania. Questi ragazzi potrebbero poi avere trasmesso il virus anche ad altri».

Claudio Tonoli voleva vendicarsi. «La sorte mi ha voltato le spalle e voglio che altri si trovino nella mia stessa condizione», avrebbe detto l’uomo agli agenti che venerdì lo hanno arrestato. «Godo di ottima salute, lavoro come pilota e sono sottoposto a continue visite mediche – scriveva invece nelle chat alle sue prede per rassicurarle –. Stai attento perché in giro c’è brutta gente». Nei guai sono finite anche altre tre persone, di 40, 52 e 56 anni tutte residenti nel Bresciano, denunciate a piede libero per prostituzione minorile. Per uno di loro il reato contestato è anche quello di detenzione di materiale pedopornografico. Dalle indagini è emerso che il 56enne frequentava l’oratorio di un paese a pochi chilometri da Brescia in cui viveva, e lì nel corso del 2014 aveva carpito la fiducia di alcuni ragazzini mostrandogli fotografie porno e invitandoli a guardare con lui video hot. In un’occasione aveva aggredito uno dei giovani, colpendolo al volto con uno schiaffo perché aveva raccontato tutto ai genitori.