Desenzano, si ripara in casa altrui di notte: annullata condanna a clochard

La decisione della quinta sezione penale della Cassazione che ha annullato senza rinvio la condanna a 3 mesi e 10 giorni di reclusione inflitta dalla Corte d'appello di Brescia a un senzatetto

Corte di Cassazione

Corte di Cassazione

Desenzano del Garda, 7 agosto 2017 - Non va condannato chi, senza fissa dimora, trova un riparo notturno, d'inverno, in una casa privata: il fatto, infatti, può non essere punito per la "particolare tenuità". Per questa ragione, infatti, la quinta sezione penale della Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna a 3 mesi e 10 giorni di reclusione inflitta dalla Corte d'appello di Brescia a un clochard straniero che era stato accusato di essersi introdotto in un'abitazione di Desenzano del Garda. L'uomo, in primo grado, era stato riconosciuto responsabile del reato di furto in abitazione, poi riqualificato in appello in quello di violazione di domicilio: i giudici di secondo grado avevano anche disapplicato la recidiva che inizialmente gli era stata contestata.

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell'imputato, ritenendo il fatto "non punibile": con la sentenza depositata oggi i giudici di piazza Cavour hanno tenuto conto delle sue "condizioni" descritte dalla Corte d'appello, quali "particolari circostanze di miseria e di emarginazione" e la "considerazione dei motivi a delinquere strettamente attinenti al reperimento di un alloggio notturno": tali condizioni "escludenti una spiccata capacità a delinquere ed una maggiore gravità soggettiva - conclude la Cassazione - giustificano ampiamente la valutazione di particolare tenuità del fatto". 

(fonte Agi)