Coltellate al genero, pensionato resta in cella: interrogato dal gip sceglie di non rispondere

Cisano, l’arrestato non ha chiarito i motivi dell’aggressione di Michele Andreucci

 Il pensionato ha subito ammesso la propria responsabilità

Il pensionato ha subito ammesso la propria responsabilità

Cisano Bergamasco (Bergamo), 2 settembre 2015 - Restano misteriosi i motivi che domenica pomeriggio hanno spinto G.G., pensionato di 65 anni, ad accoltellare il convivente 45enne della figlia (che è stato operato d’urgenza ed è attualmente ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Bergamo).L’uomo, accusato di tentato omicidio, ieri mattina ha infatti scelto di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari Ciro Iacomino, che lo ha incontrato nella casa circondariale di via Gleno per l’interrogatorio di convalida dell’arresto compiuto dai carabinieri della stazione di Cisano. Il gip ha convalidato l’arresto e ha disposto nei confronti del pensionato la misura della custodia cautelare in carcere.

Emergono intanto nuovi particolari sulla vicenda, che avrebbe potuto avere un epilogo ben più tragico. G.G., secondo quanto ha raccontato ai militari subito dopo essere stato arrestato, ha utilizzato due coltelli: uno in ceramica, che si è rotto e la cui lama si è spezzata nell’emitorace della vittima, e uno in acciaio, con il quale lo ha colpito più volte alla regione lombare e all’avambraccio destro. Queste ultime sono probabilmente ferite di difesa, dovute cioè al fatto che il convivente della figlia del pensionato ha alzato il braccio per difendersi dai fendenti dell’uomo, la cui violenza era ormai fuori controllo.

Il tentato omicidio, da quel poco che si è potuto accertare, è maturato in una situazione di degrado sociale e ristrettezze economiche. Nell’abitazione di Cisano Beramasco dove è avvenuto l’episodio vivevano il 65enne (saparato dalla moglie), la figlia, il convivente di quest’ultima e i due figli (il primo ha 17 anni e domenica non era in casa, la seconda ha invece 8 anni ed ha assistito alla terribile scena) che la donna ha avuto da una precedente relazione.

I rapporti tra il ferito e il suo aggressore, entrambi con precedenti di polizia, stando alle indagini dei carabinieri non erano dei migliori e sembra che G.G. si lamentasse spesso di come il 45enne trattasse i figli della convivente. Non è escluso - è questo il ragionamento degli investigatori - che a deteriorare ulteriormente i rapporti tra i due uomini sia stata la recente decisione della coppia di trasferirsi in Germania (la donna era già là in cerca di lavoro, ed è rientrata domenica, non appena è stata avvisata dell’accaduto), portandosi dietro i due ragazzi. Una decisione che avrebbe scatenato la furia del pensionato