REDAZIONE BERGAMO

Cartelli 'identitari' a Telgate: "Paese del Santo Crocifisso"

Fa discutere a Telgate la decisione del sindaco Fabrizio Sala (Lega Nord) che ha scelto di sostituire i cartelli stradali che ricordavano il gemellaggio con la cittadina slovena di Smartno pri Litiji con una segnaletica nuova M.A.

I nuovi cartelli di ingresso a Telgate

Telgate, 15 febbraio 2016 - Fa discutere a Telgate la decisione del sindaco Fabrizio Sala (Lega Nord), che, attraverso una delibera passata in Giunta, ha scelto di sostituire i cartelli stradali che ricordavano il gemellaggio con la cittadina slovena di Smartno pri Litiji con una segnaletica nuova che recita "Paese del Santo Crocifisso". Sono sei cartelli, installati ieri mattina ai varchi di ingresso del territorio comunale. "Si tratta - sottolinea il primo cittadino - di cartelli più identitari, legati alla nostra tradizione. E' stata una decisione concordata con don Alberto e don Mario, parroco e curato di Telgate. Abbiamo scelto di scrivere qualcosa che ci rappresentasse: è l'anno del Giubileo è qui c'è la chiesa giubilare. E' una ricorrenza molto sentita e noi l'abbiamo voluta celebrare così". Il malcotento è scoppiato immediatamente tra i banchi dell'opposizione, da dove hanno accusato il sindaco di strumentalizzazione. Altri hanno invece associato il cambio dei cartelli con quello recente avvenuto nel non lontano comune di Pontoglio (Brescia), dove il primo cittadino di centrodestra ha fatto aggiungere la dicitura: "Paese a cultura Occidentale e di profonda tradizione Cristiana. Chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene". "Ognuno - si difende Sala - può interpretare il mio gesto come vuole: l'intento è quello di rappresentare la forte identità cristana del telgatesi, la stessa che ci ha portato ad accogliere e ad avere il 28,8% di cittadini extracomunitari".