Varese, nel Consiglio di quartiere grazie a un sorteggio

Estratti 180 nomi per 12 assemblee: ora il Comune li contatterà telefonicamente per chiedere se accettano la carica

Il consigliere comunale di Varese del Pd Giacomo Fisco

Il consigliere comunale di Varese del Pd Giacomo Fisco

Varese, 9 gennaio 2020 - Continua il percorso verso l’entrata in attività dei Consigli di quartiere, il nuovo strumento di partecipazione lanciato la scorsa estate dall’Amministrazione Galimberti. La città è stata divisa in dodici zone, ognuna delle quali sarà rappresentata da un consiglio. L’obiettivo di questo nuovo organo sarà quello di svolgere funzioni di rappresentanza dei bisogni delle comunità locali. I consigli potranno quindi raccogliere le istanze dei residenti, e avranno funzioni consultive e di proposta nei confronti del consiglio comunale e della giunta comunale. I consigli saranno composti da 5 consiglieri per le aree con popolazione inferiore a 4.000 abitanti, da 7 consiglieri per le zone tra 4.000 e 8.000 abitanti e da 9 consiglieri per le aree con popolazione superiore alle 8.000 unità. In tutto dunque 88 consiglieri da nominare, il 70% dei quali (61 persone) sono già stati indicati dalle forze rappresentative dell’assemblea civica. Il 60% dei posti è stato riservato alla maggioranza, il 40% alla minoranza. Il 30% dei consiglieri restanti, 27 persone in tutto, saranno invece scelti tra la popolazione, attraverso un sorteggio che si è svolto nelle scorse ore.

Tra tutti i residenti del Comune di Varese dai 16 anni in su sono stati individuati casualmente 180 nominativi. Gli uffici comunali hanno iniziato ieri a contattare telefonicamente i nomi prescelti, offrendo la possibilità di diventare un membro del consiglio relativo al proprio quartiere. L’adesione è volontaria e per ogni consiglio bisognerà individuare 2 o 3 componenti su un totale di 15 persone estratte. "È la fase più innovativa di questo processo – commenta il consigliere comunale del Pd Giacomo Fisco – una scelta che dà una discontinuità rispetto ai modelli di partecipazione di altre città". Ci sarà un mese di tempo per contattare tutti i residenti presenti nella lista, fino ad esaurire i posti a disposizione. E gli uffici accerteranno che le persone individuate siano effettivamente residenti nel quartiere in cui sono nominate. Quindi il regolamento prevede un periodo di 15 giorni per l’approvazione da parte della commissione competente del verbale riassuntivo dell’iter procedurale, prima del passaggio in consiglio comunale che ratificherà la costituzione dei nuovi organi. Entro la primavera dunque i consigli di quartiere dovrebbero diventare operativi.

"L’obiettivo – continua Fisco – è quello di tornare a far partecipare i cittadini alla vita amministrativa, che negli ultimi anni è stata vissuta troppo poco. Vogliamo tornare come amministrazione ad avere un orecchio in ogni quartiere, e vogliamo dare con questo strumento un megafono ad ogni cittadino per poter comunicare quali sono le esigenze legate al suo rione". Durante la prima seduta di ogni consiglio di quartiere sarà eletto un coordinatore, che sarà in carica per 30 mesi e a sua volta nominerà un vicario, il cui incarico avrà la stessa durata. I consiglieri resteranno in carica per tutto il mandato amministrativo. Nei consigli di quartiere verrà garantito il meccanismo della parità di g enere. La convocazione dei consigli potrà avvenire in vari modi. Innanzitutto su richiesta da parte del sindaco, degli assessori, del presidente del consiglio comunale o dei presidenti di commissioni; quindi su richiesta di almeno un quinto dei consiglieri di quartiere o almeno 50 cittadini. Il consiglio di quartiere potrà deliberare segnalazioni o istanze presso l’assessore o la commissione consiliare competente. In una città come Varese che per conformazione geografica e tradizioni storiche è suddivisa in tante piccole realtà questo strumento vuole essere quindi la casa della partecipazione.