Somma Lombardo, la mamma del writer investito da un treno: "Edo, mi manchi"

Il giovane morto lo scorso agosto, travolto da un convoglio merci alla stazione di Arona. "Aveva amici stupendi, mi sono sempre vicini"

Edoardo Baccin e la madre Stefania

Edoardo Baccin e la madre Stefania

Somma Lombardo (Varese), 14 aprile 2016 - "Edo è il mio artista, è morto coltivando la sua passione e ha lasciato un bellissimo ricordo che rivive nei suoi amici". Stefania Pasqualon è la mamma del writer di Somma Lombardo, Edoardo Baccin, che lo scorso agosto è morto travolto da un treno in transito alla stazione di Arona. A distanza di otto mesi dalla tragedia che ha colpito la famiglia, la donna ha deciso di portare avanti iniziative in memoria del figlio anche "per far capire che i writer non sono vandali, ma persone che cercano uno sfogo alla loro creatività". Tra queste, una giornata dedicata ai graffiti a Somma Lombardo già organizzata lo scorso 12 agosto, nei giorni successivi alla morte di Edoardo, che quest’anno verrà riproposta.

Il giovane, 20 anni, dopo il diploma di grafico pubblicitario aveva lavorato come commesso in un negozio di scarpe e giardiniere. In parallello portava avanti la sua passione per i graffiti che, in una notte di agosto, lo ha tradito. Era assieme a tre amici sui binari alla stazione di Arona, forse per osservare alcuni graffiti realizzati in zona ferrovia, quando è stato travolto da un convoglio merci. "Ero contraria al fatto che i graffiti venissero fatti sui treni - spiega la mamma - ma Edo è morto facendo quello in cui credeva. Questa tragedia mi ha aiutato anche a vincere alcuni preconcetti sui writer, a scoprire un mondo che prima, forse per uno stile di vita che non ci lascia il tempo di riflettere, giudicavo in maniera diversa. Gli amici di Edo e la sua fidanzata sono le persone che in questi mesi mi sono state più vicine - racconta - spesso vengono a trovarmi e hanno dimostrato una grande sensibilità e dolcezza. In questi giovani, di 19 o 20 anni, rivedo mio figlio".

Edoardo Baccin aveva un fratellino, Tommaso, che ora ha sette anni. Trascorreva il suo tempo libero a disegnare e a dare "sfogo alla sua creatività", realizzando anche alcune opere per la Croce Rossa di Gallarate firmate "Buso", la tag del fratello scomparso. Uno dei suoi sogni nel cassetto era quello di diventare, un giorno, vigile del fuoco. "Per questo abbiamo devoluto ai pompieri di Somma Lombardo l’ultimo stipendio di Edo - racconta la mamma - e anche i fondi raccolti con varie iniziative. Dopo questa tragedia ho scoperto che mio figlio ha lasciato qualcosa negli altri - spiega - grazie anche alle sue attività nel sociale e al rapporto con gli amici, ragazzi meravigliosi. Non era un vandalo ma una persona con mille interessi e sogni da realizzare".