Albina, l’ultima superstite del Titanic: "Così le abbiamo ridato il suo nome"

Gallarate, la ricerca di due appassionati riscrive la storia di una delle due italiane salvate dal nau fragio del 1912

Bossi Claudio esperto del Titanic ed Ernesto Milani

Bossi Claudio esperto del Titanic ed Ernesto Milani

Gallarate (Varese), 19 luglio 2022 - Sono passati 110 anni dal naufagio del Titanic e solo oggi, grazie alla passione di un genealogista milanese, Ernesto Milani, il gallaratese Claudio Bossi, uno dei più autorevoli esperti internazionali sulla storia del celebre transatlantico, è riuscito a dare un nome alla seconda donna italiana a bordo della nave. Non è originaria di Roma, come si sempre sostenuto e scritto, ma una bellunese, Albina Bassani, nata ad Arsiè. "Ci sono voluti anni di ricerche – spiega Milani –. La lista passeggeri indicava questa donna come nata e residente a Roma ma allora le liste si facevano con quello che veniva detto da chi saliva a bordo. Anche il cognome non era certo: in alcune carte si leggeva Barzani".

"Probabilmente è stata la miliardaria Emma Bucknell, che aveva la Bassani al suo servizio, a dare questa informazione alla compagnia. Le due donne stavano difatti tornando in America dopo un soggiorno romano, a casa della figlia della Bucknell, una pittrice, che si era da poco sposata con un conte Pecorini. Quanto ad Albina, ho trovato l’estratto di nascita e ricostruito tutta la sua storia, sulla base di precisi documenti. Alla fine del 1800 era emigrata in Svizzera con la famiglia. Poi andò in America, nel Massachusetts tra il 1901 e il 1909, dove si sposò, ebbe dei figli e rimase vedova".

«Qui fu assunta dalla miliardaria. La seguì in diversi viaggi verso l’Italia. Quella volta la Bucknell decise di rimpatriare col Titanic. La fortuna della Bassani fu di essere con lei che, viaggiando in prima classe, ebbe il privilegio di salire su una scialuppa, la numero 8, quando la nave affondava, portando sul fondo dell’Oceano più di 1500 corpi". Di questi 41 erano italiani, di cui 31 camerieri del ristorante À la Carte (tutti annegati) e 10 passeggeri di cui solo quattro i superstiti. "Tra queste c’erano due donne – sottolinea Claudio Bossi –. Una era la toscana Argene Genovesi coniugata De Carlo, che rimase vedova quella stessa notte. L’altra era la Bassani di Roma, ma non c’era modo di averne la certezza. Sin quando ho incontrato Milani che è riuscito a risolvere il caso". Dopo quell’avventura la Bassani tornò in Massachusetts, si sposò una seconda volta ed ebbe un’altra figlia. Morì nel 1960. "Abbiamo informato di questa scoperta il sindaco di Arsiè e la Pro loco del posto. Stiamo verificando se ci siano dei discendenti. Esiste una sola immagine sgranata di un quotidiano americano: per non lasciare nulla di intentato ho anche chiamato il giornale per vedere se la foto fosse ancora in archivio, ma non l’hanno trovata".

Ernesto Milani è conosciuto nell’AltoMilanese per essere stato l’autore di molte ricerce sull’emigrazione dalla provincia milanese verso gli Stati Uniti. Fra le tante vicende narrate, quella della comunità di Cuggiono radicata a Sanit Louis, nel Missuouri.