Strage Samarate, i vicini di casa non si danno pace: "Mai un litigio, una famiglia serena"

Manuela e la figlia Chiara testimoni della tragedia. La donna: ci conosciamo da 22 anni: "Ho negli occhi l’immagine di Alessandro come l’ho visto mercoledì"

Carabinieri all'esterno dell'abitazione in via Torino

Carabinieri all'esterno dell'abitazione in via Torino

Samarate, 7 maggio 2022 - Piove. Via Torino è avvolta nel silenzio e nella tristezza di una giornata piovosa che acuisce il dolore della cittadina di Samarate, sconvolta da mercoledì da una tragedia che nessuno poteva immaginare. C’è una troupe televisiva, intervista le due donne che la mattina di mercoledì hanno chiamato i soccorsi per Alessandro Maja. Sono Manuela e la figlia Chiara, le vicine di casa, per prime sono state testimoni dell’orrore. "Ho sempre davanti agli occhi l’immagine di Alessandro, come l’ho visto mercoledì mattina – dice Manuela –. Sono giorni terribili, ancora mi sembra tutto così assurdo, irreale, ma c’è quell’immagine che non mi lascia, non posso allontanarla, mi accompagnerà sempre". Ha visto Alessandro Maja lunedì mattina, "era tranquillo – continua la donna – ci siamo salutati come sempre, con un ciao". Due giorni dopo la tragedia. "Siamo vicini di casa da 22 anni – prosegue – tanti anni di vicinato, molti momenti condivisi, i nostri figli sono cresciuti insieme, ci sono tanti ricordi belli, lo scambio di regali per le feste, sempre. Mai mai uno screzio, mai. Mai un litigio, una famiglia serena". Unico sopravvissuto alla strage è il figlio Nicolò, le sue condizioni restano molto gravi. "Speriamo possa farcela", il pensiero di Manuela è a quel giovane che ha visto crescere e che ora in un letto d’ospedale lotta per la vita.

Nella cittadina l’intera comunità è in ansia per lui e resta in attesa di notizie di  un miglioramento. Oggi saranno effettuate le autopsie sui corpi di Stefania Pivetta e della figlia Giulia. La prossima settimana saranno celebrati i funerali, a Samarate il giorno delle esequie sarà lutto cittadino. Sono giorni dolorosi per la comunità di Samarate, sgomenta di fronte a tanto orrore ma nello stesso tempo c’è la consapevolezza che nulla dopo la tragica morte di Stefania e della figlia Giulia potrà essere come prima, anzi dalla loro tragedia deve rafforzarsi l’impegno perché non ci siano altre vittime innocenti. Per questo l’Amministrazione comunale e le associazioni Eva Onlus e SiCura si stanno attivando per promuovere a Samarate già nelle prossime settimane iniziative di approfondimento sul tema della violenza contro le donne e del femminicidio.

«Questa tragedia pesa come un macigno – sottolinea Nicoletta Alampi, assessore ai Servizi sociali a Samarate – ci sconvolge tutti, è accaduta all’improvviso e non c’erano segnali che potessero prevederla, prevenirla: sconvolge proprio la normalità familiare in cui è accaduta". Come assessorato – continua Alampi – "siamo impegnati sul tema della violenza contro le donne, nella nostra comunità in diverse occasioni abbiamo apprezzato l’attenzione delle persone che di fronte a segnali, ad episodi che possono essere campanelli d’allarme non si girano dall’altra parte ma segnalano". "Mio genero ha distrutto la sua famiglia e ha ucciso anche noi. E anche se lo so che è assurdo, continuo a pensare a lui, a cosa ha nella testa la mattina quando si sveglia, e al fatto che vorrei guardarlo in faccia e chiedergli perché, perché ha fatto una cosa simile" hanno detto ieri alle telecamere de “La vita in diretta“ i suoceri di Maja, Ines e Giulio Pivetta.