
di Lorenzo Crespi
È filato tutto liscio nella prima notte di coprifuoco. Le nuove disposizioni regionali, che stabiliscono il divieto di spostamento tra le 23 e le 5 (salvo motivi di lavoro o di necessità) sono entrate in vigore per la prima volta nella serata di giovedì. Complici la giornata feriale, la pioggia e i primi freddi di varesini se ne vedevano pochi in giro già ben prima dell’ora X, e allo scattare del divieto tutto il centro si è definitivamente svuotato. Le strade e le vie apparivano deserte: scene che hanno riportato subito alla mente i mesi difficili della scorsa primavera. A vigilare sul rispetto delle norme le pattuglie della polizia locale di Varese, che hanno effettuato servizi congiunti con polizia di Stato e Carabinieri. "Abbiamo fatto un’attività di controllo per tutta la sera – spiega il comandante della polizia locale Matteo Ferrario – sia dopo le 18 in merito alla somministrazione in bar e ristoranti sia dopo le 23 per la mobilità in città. È andato tutto bene, c’è stato un massimo rispetto della normativa".
Solo una violazione è stata riscontrata, ma non relativa al coprifuoco: è stato multato un ragazzo all’esterno di un esercizio pubblico, in quanto privo di mascherina. Nelle ultime due settimane sono in totale una ventina le sanzioni per mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. "Almeno il 50% di queste – sottolinea Ferrario – riguardano giovani e giovanissimi e sono state emesse in orario diurno all’uscita da scuola". L’attività congiunta delle forze dell’ordine è proseguita ieri sera e continua anche questa sera, per monitorare l’andamento delle presenze nel weekend. E intanto le attività di ristorazione della città hanno riscontrato i primi effetti delle restrizioni di orario. È il caso ad esempio de La Piedigrotta, storica pizzeria del centro.
"Giovedì sera abbiamo avuto un 40% in meno di persone rispetto al giovedì precedente – commenta il titolare Antonello Cioffi – e l’orario ridotto può incidere in particolare nelle sere del weekend, quando si finisce più tardi di mangiare". Il locale è pronto ad andare incontro alle esigenze dei clienti. "Stiamo ricevendo diverse prenotazioni per le 19 – continua Cioffi – cerchiamo di essere flessibili al mercato: in pieno lockdown sfornavamo le prime pizze alle 17". Meglio una misura come questa dunque, seppur limitante, rispetto ad un blocco totale, che comporterebbe danni molto più pesanti. "Siamo una ventina a lavorare qui – continua il titolare – col locale chiuso resteremmo in quattro".