Scarichi nell’Olona Perstorp chiede tempo

L’impresa chimica responsabile del rilascio di sostanze nel fiume punta a un’altra deroga. Lunedì la decisione

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di Christian Sormani

Sei mesi di tempo per rispettare la sentenza del Consiglio di Stato. Ennesima deroga quella richiesta dalla Perstorp di Castellanza, l’azienda chimica che rilascia aldeidi e altre sostanze organiche di scarto nel fiume Olona provocando inquinamento e puzze insopportabili.

Se ci saranno o meno ulteriori deroghe lo deciderà la conferenza dei servizi, lunedì in Villa Recalcati. Deciderà la Provincia di Varese, tenendo conto del parere di tutti gli enti. "Se la conferenza dei servizi dovesse dare parere positivo alla tempistica proposta dall’azienda, la scadenza coinciderebbe con quanto fissato da Regione, Provincia e Comuni vari. In questo tempo Perstorp deve fare una serie di interventi. Noi chiederemo di introdurre sistemi di rilevazione olfattiva anche dentro l’azienda" ha spiegato l’assessore regionale Raffaele Cattaneo.

Da una dozzina di anni l’impianto chimico di Castellanza rilascia nell’aria e nell’acqua residui di produzione contenenti solfati e aldeidi in quantità maggiori rispetto a quanto autorizzato dalla legge. Il 30 marzo il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza con effetto immediato che ha indicato la causa dei miasmi nella produzione ad opera dell’azienda svedese di sostanze come Bis Mpa, un acido ampiamente utilizzato dall’industria chimica. Con l’ultima e definitiva sentenza, Perstorp dovrà ridurre il relativo limite di scarico da 60 mgl a 2 mgl.

"Su come ridurre le emissioni, proseguirà il confronto tecnico con Regione e istituzioni locali per arrivare al risultato da tutti auspicato, ovvero l’azzeramento delle molestie olfattive" ha detto Cattaneo. Intanto nel fiume e nell’aria si scaricano ancora veleni con la produzione che si è prima interrotta per poi riprendere da inizio mese. Se la deroga fosse concessa, Perstorp dovrà fare interventi per azzerare le emissioni. L’azienda però chiede una finestra di tolleranza fino a 5 milligrammilitro per i prossimi tre mesi per poi abbassare la soglia.

L’impianto di Castellanza dà lavoro a una trentina di persone, ma disturba migliaia di cittadini. L’azienda ha speso 500mila euro per ridurre gli odori e dimezzato la produzione del Bis-Mpa. Ma non è ancora sufficiente.