Rapine con pistola e taser "La banda delle sale slot"

Arrestati tre uomini: sono accusati di essere gli autori di quattro colpi compiuti da maggio a ottobre del 2019 nella zona tra Gallarate e Legnano

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di Rosella Formenti

La loro “specialità“ erano le rapina nelle sale slot, che assaltavano all’orario di chiusura, armati di pistola e taser. Ieri mattina tre italiani, accusati di essere gli autori di quattro colpi che sono stati messi a segno tra Gallarate e Legnano, bottino complessivo oltre 60 mila euro, sono stati arrestati.

Le manette sono scattate all’alba, ad eseguire le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Tribunale di Busto Arsizio, nei confronti di tre pregiudicati di 44, 55 e 61 anni, residenti a Milano, sono stati i militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Gallarate.

Quattro i colpi messi a segno, tra il mese di maggio e il mese di ottobre del 2019, ossia le rapine a danno della sala slot Sisal di Gallarate (circa 8.000 euro), del Punto Snai di Legnano (circa 16.500 euro), della sala slot Las Vegas di Olgiate Olona (circa 37.000 euro) e ancora del Punto Snai di Legnano (circa 2.000 euro).

Le indagini, avviate dopo il colpo alla sala slot di via XXV Aprile di Gallarate e coordinate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, hanno permesso di raccogliere importanti elementi di prova a carico dei tre pregiudicati italiani, ai quali sono state attribuite le altre tre rapine messe a segno, due a Legnano e una a Olgiate Olona.

Secondo quanto ricostruito con l’attività investigativa dagli inquirenti, i tre malviventi avevano adottato la stessa modalità operativa per tutti i colpi dei quali sono accusati.

Dalle indagini è risultato chiaro il “copione“ che i tre uomini seguivano in ogni rapina e cioè prima rubavano gli scooter nella periferia milanese e, con questi mezzi si spostavano per avvicinarsi, sempre in orario serale, prossimo alla chiusura, alle sale slot individuate come bersaglio del colpo. Quindi entravano nel locale travisati, armati di pistola e taser, minacciavano i commessi e si facevano consegnare gli incassi della giornata.

Nel complesso sono stati razziati oltre 60.000 euro in poco più di cinque mesi. In aggiunta al reato di rapina aggravata, il Tribunale di Busto Arsizio ha contestato agli indagati anche quelli di furto aggravato, ricettazione e porto in luogo pubblico di armi da fuoco (pistola e taser).

Al termine delle operazioni di arresto e di perquisizione, i tre presunti responsabili sono stati portati nel carcere di Milano, a disposizione dell’autorità giudiziaria.