VALENTINA RIGANO
Cronaca

Somma Lombardo, rapinata in ospedale: ma l'aggressione è un giallo

Dipendente picchiata e derubata da due sconosciuti

L’ospedale di Somma Lombardo

L’ospedale di Somma Lombardo

Somma Lombardo (Varese), 11 aprile 2018 - Stava camminando diretta al suo posto di lavoro in reparto, quando è stata aggredita da due persone che l’hanno spintonata, strattonata per i capelli e presa a pugni, per poi strappare di mano la borsetta. Protagonista della brutale aggressione all’interno del perimetro dell’ospedale di Somma Lombardo, nella tarda serata di lunedì, è stata una dipendente del nosocomio di 57 anni. Sulla vicenda sono al lavoro i carabinieri di Gallarate.

Se i due aggressori che l’altro ieri hanno sorpreso la dipendente ospedaliera mentre camminava dentro il presidio di Somma Lombardo, in via Bellini, verso il reparto dove lavora volessero rapinarla o meno, è ancora tutto da scoprire. La dinamica dell’aggressione presenterebbe alcuni punti oscuri che i carabinieri di Gallarate dovranno chiarire. La donna, 57enne assistente di reparto da molti anni, non avrebbe nemmeno voluto farsi refertare, dopo essere stata picchiata. I due uomini che l’hanno aggredita, secondo quanto emerso, non erano armati, l’avrebbero sorpresa mentre era diretta, da sola, verso l’ingresso del suo reparto.

Paratisi davanti a lei, non è noto se le abbiano detto qualcosa in particolare. L’avrebbero strattonata, tirata per i capelli e colpita al volto con schiaffi e pugni. Prima di fuggire le avrebbero anche portato via la borsa. Soccorsa da alcuni colleghi che hanno udito le grida e chiamato i carabinieri, la donna è stata fatta accomodare in una saletta, il volto tumefatto, ancora tremante di paura. Quando i militari sono arrivati, dei due aggressori non vi era più alcuna traccia. La 57enne ha raccontato loro quanto accaduto ma, nonostante le botte, ha rifiutato cure e referti, decisione non comune per chi viene coinvolto in un aggressione a scopo di rapina. Forse è stato lo choc a farla reagire così ma, per non escludere alcuna pista, i carabinieri indagherànno a 360 gradi. Partendo dalle dichiarazioni della donna, lavorando sulle sue relazioni professionali e personali, gli inquirenti cercheranno di capire se sia trattato effettivamente di rapina, oppure se i due aggressori abbiano avuto un movente personale o di altra natura ancora. A tal proposito ogni elemento sarà decisivo, in particolar modo testimonianze di chi possa aver assistito, anche a distanza, all’aggressione.