«Italia liberata», l'annuncio lanciato dai microfoni di Radio Busto

Il sogno del vecchio partigiano 70 anni dopo: "Una targa per ricordarlo ai giovani"

Una foto d'archivio del 25 aprile 1945

Una foto d'archivio del 25 aprile 1945

Busto Arsizio (Varese), 23 aprile 2015 - L'annuncio al mondo che l’Italia del Nord era insorta contro i nazifascisti ed era libera partì alle 22.10 del 25 aprile 1945 da Radio Busto. E di quella emittente c’è ancora una vecchia struttura, una cabina, nascosta tra gli alberi, in via Diaz a Olgiate Olona. Una struttura da salvare per Mario Colombo, presidente dell’Anpi di Gorla Minore, studioso appassionato di memorie della Resistenza a cui partecipò da ragazzo. «È una testimonianza importante di quei giorni terribili e insieme carichi di speranza – dice Colombo – potrebbe essere una tappa significativa all’interno dei luoghi della Resistenza nel nostro territorio, tra Busto Arsizio e la valle Olona. Ed è un motivo di orgoglio per tutti noi conservare la memoria di quello storico annuncio che fu diffuso in tutto il mondo».

Il sogno dell’anziano partigiano è che quest’anno in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione «si possa ricordare Radio Busto apponendo una targa dove si trova la vecchia cabina, oggi anonima struttura, abbandonata. Non perdiamo questa testimonianza. Soprattutto i giovani hanno bisogno di segni concreti e questo vecchio edificio ci permette raccontando la storia della radio della Liberazione di spiegare che cosa fu la lotta di liberazione. E poi c’è quell’annuncio, quella prima voce di libertà che partì proprio da Radio Busto. Per questo mi auguro che Busto e i comuni della Valle Olona possano ricordarla salvando la vecchia cabina».

Colombo qualche anno fa ha ricostruito la storia dell’emittente in una preziosa pubblicazione dal titolo “La radio della Liberazione: da Radio Tevere a Radio Busto”, curata con Paolo Paoletti. Importanti per ricostruirne la storia i documenti messi a disposizione da Aldo Icardi, all’epoca comandante della missione alleata Chrysler. L’emittente era nata dal trasferimento effettuato dai fascisti del centro radiofonico Roma Prato Smeraldo al nord, dove cominciò l’attività il 10 giugno 1944. Le sale di registrazione erano a Milano, i programmi venivano trasmessi via cavo alla stazione trasmittente di Olgiate Olona e da qui diffusi al mondo, gli uffici si trovavano invece a Busto Arsizio in via Mentana. Il 25 aprile 1945 Busto Arsizio insorse, i partigiani presero possesso degli uffici della radio a Busto Arsizio e degli impianti a Olgiate Olona e diventò Radio Alto Milanese. Alle 22,10 di quel giorno fu diffuso al mondo l’annuncio che l’Italia del Nord era libera. Il 26 aprile il Cln comunicava la nascita dell’emittente “voce della vera Italia”. Il 4 maggio 1945 per ordine degli alleati diventò Radio Busto e continuò la sua attività fino al 23 maggio 1945, poi tacque per sempre.

«È una storia importante quella di Radio Busto dice il sindaco Gigi Farioli – l’emittente che annunciò il ritorno della libertà. Ed è una felice coincidenza per Busto, che festeggia i 150 anni e i 70 anni della Liberazione, occasione per riflettere su come trasmettere la storia ai giovani e garantire alle nuove generazioni libertà e democrazia in un’epoca caratterizzata dalla rete, dalle nuove tecnologie della comunicazione».