Quattro ore di sciopero in tutta la provincia di Varese dopodomani, martedì. Lo hanno indetto Cgil, Cisl e Uil ieri, nelle ore immediatamente successive all’infortunio costato la vita all’operaio bergamasco, che chiude una settimana tragica per il mondo del lavoro, in Italia e in Lombardia, cominciata con la morte della giovanissima Luana D’Orazio, in Toscana, e finita appunto ieri col decesso di Marco Oldrati.
"Chiediamo al prefetto di Varese di convocare con urgenza un
tavolo per concordare e coordinare le azioni noi richeste – è la richiesta unanime delle tre organizzazioni sindacali –. Serve un’azione immediata e diffusa, servono urgentemente ispezioni a tappeto in tutte le imprese e un piano formativo straordinario aggiuntivo per tutte le lavoratrici e lavoratori".
Che ci si trovi di fronte a una situazione di quotidiana emergenza – spesso passata sotto silenzio, e che finisce sotto i riflettori dell’opinione pubblica solo quando si verificano fatti terribili come quelli di Montemurlo, Busto Arsizio e Tradate – i sindacati ne sono pienamente consapevoli. E se non bastasse la “percezione“, ci sono i numeri a sottolinearlo. "In Italia si verificano ogni giorno 1.200 infortuni – ricorda Ivano Ventimiglia di Cgil Varese – con una media di tre decessi al giorno. Solo nel 2020, caratterizzato tra l’altro da diverse settimane di stop delle attività per il lockdown, ci sono stati 550mila incidenti".