
Natanti della Guardia di Finanza sul lago Maggiore
Scostamenti fra la realtà effettiva e quanto era stato fissato su carta. Che hanno portato a una presunta evasione dei canoni d’affitto per oltre 100mila euro. Sono queste le contestazioni avanzate dai militari del reparto operativo aeronavale di Como della Guardia di finanza ai responsabili di un cantiere nautico allestito sul lago Maggiore, precisamente a Lesa, sulla sponda novarese del bacino.
Gli accertamenti sul campo
La struttura si estende per circa 8.400 metri quadri. Gli investigatori hanno effettuato verifiche per alcuni giorni, così da accertare la corrispondenza tra le superfici occupate e lo stato dei pagamenti dei relativi canoni di concessione versati.
L’indagine è stata condotta in collaborazione con i colleghi della sezione operativa navale Lago Maggiore di Cannobio, che hanno effettuato sopralluoghi sulle aree demaniali occupate. In seguito sono stati eseguiti controlli, che hanno una presunta discrepanza tra l’atto di concessione, quanto riscontrato sul posto e il canone applicato.
Le contestazioni
L’area occupata corrispondeva a quella effettivamente autorizzata, tuttavia nell’atto di concessione non venivano richiamati gli oltre 100 metri quadrati di pontili galleggianti, metà dei quali sono strutture fisse utilizzate per l'attracco dei natanti.
Non solo. Al cantiere sarebbero stati applicati i canoni riferiti alla sola “superficie acquea”, inferiori ai canoni dovuti per l’occupazione con pontili che si estendono per un totale di 676 metri quadrati, a fronte dei 575 metri quadrati concessi. Questo scostamento comporterebbe un’evasione di 106.454,76 euro negli ultimi 5 anni.
I responsabili del cantiere, ricevuta la notifica delle presunte violazioni, avranno ora la possibilità di presentare la carte a certificazione di eventuali elementi che spieghino la situazione contestata.