
Controlli senza sosta all'aeroporto (Newpress)
Varese, 15 ottobre 2016 - Smantellato traffico internazionale di stupefacenti. Si tratta dell’operazione delle Fiamme Gialle varesine, attuata in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Malpensa, denominata “Digital Hunters”, nata per contrastare il traffico di droga attraverso il ricorso a nuovi canali di ingresso nel territorio nazionale, ovvero utilizzando rotte aeree alternative a quelle sinora maggiormente utilizzate e di conseguenza monitorate dai militari.
L’operazione, durata circa dieci mesi, ha permesso di arrestare 41 narcotrafficanti (di cui 29 “corrieri” e 12 “ovulatori”) e sequestrare 165 chili di sostanza stupefacente, tra cui 78 di cocaina, 50 di KHAT, 3 di hashish e 33 di eroina, sostanza di cui purtroppo è sempre crescente la richiesta. Dei 41 arrestati, 34 sono uomini e 7 donne. Riguardo la nazionalità, 10 arrestati sono italiani, altrettanti brasiliani, 6 sono nigeriani, i restanti 15 sono risultati provenire da varie nazioni del mondo. Particolarmente interessante anche il dato che riguarda le aree del territorio nazionale in cui sono risultati essere residenti gli arrestati e che, presumibilmente, sarebbero dovute essere le destinazioni finali dello stupefacente una volta superati i controlli doganali: quattro fermati sono risultati essere residenti a Milano, mentre anche le province di Roma, Napoli, Palermo, Parma e Torino hanno visto coinvolti, loro malgrado, due cittadini ciascuna.
Anche nel corso di questa operazione, i militari si sono imbattuti in tipologie di occultamento dello stupefacente davvero particolari. Basti pensare agli oltre 5 chili di cocaina sono stati occultati all’interno di due paia di pantaloncini di mute subacquee cuciti insieme tra loro e in due doppifondi ricavati all’interno di due borsette da donna abilmente nascoste all’interno del bagaglio stivato da una cittadina brasiliana ventitreenne. Ci sono però almeno altri due casi che testimoniano da un lato la “fantasia” dei corrieri e dall’altro la difficoltà nel rinvenimento dello stupefacente e l’abilità dei militari operanti. Nel primo sono stati trovati 3 chili di cocaina che un cittadino nigeriano aveva racchiuso in 161 ovuli ingegnosamente e perfettamente confezionati come cioccolatini e riposizionati in quattro scatole opportunamente risigillate, mentre nel secondo caso i militari arrestato un italiano che viaggiava insieme a un cittadino dominicano, anch’esso in seguito arrestato, che tentava di introdurre nel territorio nazionale quasi 5 chili di cocaina occultati all’interno di un doppiofondo ricavato in una pentola contenente miele. L’attività di indagine successiva all’arresto di un brasiliano, trovato in possesso di quasi 2 chili di cocaina all’interno di barattoli di alimenti in latta, ha permesso di risalire ad un sodalizio criminoso con a capo un italiano residente nel torinese per il quale veniva disposta, a seguito di richiesta della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, un’ordinanza di custodia cautelare presso la casa circondariale del capoluogo sabaudo.
Sono state inoltre eseguite quattro “consegne controllate”, coordinate dall’Autorità giudiziaria procedente, nelle quali i militari hanno seguito “passo-passo” la consegna della merce permettendo l’identificazione dei reali destinatari dello stupefacente, e non soltanto coloro che trasportano la droga che spesso sono costretti ad affrontare questi viaggi a causa di difficoltà economiche e familiari. In due casi, le “consegne” sono avvenute in alberghi dell'hinterland milanese ed hanno consentito l'arresto di 5 trafficanti ed al sequestro di oltre 13 chili di cocaina.