Elezioni comunali a Varese: Maroni candidato sindaco, ci siamo

L’investitura del segretario leghista Bianchi: "È l’unico che può battere Galimberti". Lunedì forse l’ufficialità con l’incontro in sezione

L’ex ministro Roberto Maroni e il segretario leghista Matteo Bianchi

L’ex ministro Roberto Maroni e il segretario leghista Matteo Bianchi

Varese, 24 settembre 2020 L’ufficialità arriverà settimana prossima, ma ormai sono fatti i giochi in casa Lega per la scelta del candidato sindaco per le prossime elezioni comunali a Varese, che si terranno nel 2021. Non è più un segreto il nome di Roberto Maroni, ed è già in programma il momento decisivo per la sua investitura: lunedì 28 l’ex ministro incontrerà i militanti nella sede di piazza del Garibaldino. Qui illustrerà le sue idee per la città. A dare forza alla sua candidatura sono le parole del segretario provinciale del Carroccio, Matteo Bianchi, che vede nel “Bobo nazionale” il profilo giusto per ricompattare il centrodestra uscito malconcio dalle elezioni comunali. "Maroni è un nome forte e unificante – sottolinea – ed è l’unico player sufficientemente scaltro per sconfiggere un’anguilla politica come l’attuale sindaco Davide Galimberti".

Alla fine dunque ha prevalso la volontà di puntare su un big, vista l’importanza della posta in palio: la riconquista di una città simbolo come Varese. Un percorso piuttosto lungo e complesso, iniziato lo scorso inverno, quando il candidato in pectore era lo stesso Bianchi, che aveva risposto presente alla richiesta di disponibilità giunta dal partito.

Ma dopo la pausa dovuta al lockdown le dinamiche interne al movimento sono cambiate: a Bianchi è stato chiesto di continuare con il suo impegno alla Camera e sono emersi altri due nomi: quello di Maroni, appunto, e quello di Barbara Bison. L’ex sindaco di Gornate Olona sembrava favorita, potendo contare sul gradimento della sezione varesina, ma la presenza di un nome così forte come quello di Maroni l’ha portata a compiere un passo di lato, lasciandogli campo libero. "Dopo l’incontro di lunedì si partirà con il confronto con gli alleati – aggiunge Bianchi – a Varese ci sarà una coalizione di centrodestra unita". Si punta su un’alleanza ben salda dunque, per non ripetere gli errori della campagna elettorale appena terminata, con i casi emblematici di Luino e Somma Lombardo dove la divisione ha portato alla sconfitta.

E Bianchi fa mea culpa per quanto successo: "Probabilmente l’approccio morbido che ho avuto nel lasciare libere le sezioni di decidere in merito ai singoli territori non è stato corretto. Questo non si deve ripetere in altri contesti: Luino è stata una brutta pagina per il centrodestra, andiamo oltre". Quanto accaduto secondo il segretario leghista non pregiudica l’alleanza a livello provinciale. "Anzi, la va a rafforzare – spiega – È un elemento di conferma del fatto che dobbiamo stare insieme". Anche Giuseppe Taldone, vice coordinatore provinciale di Forza Italia, insiste sull’importanza di una coalizione solida. "Gli errori fatti a livello locale non vanno ripetuti – dice – al netto di quanto successo l’alleanza con la Lega è salda sul territorio. Il centrodestra unito è vincente e Forza Italia è indispensabile con il suo ruolo aggregante". Nel 2021 oltre a Varese si correrà anche a Gallarate e Busto Arsizio, e Taldone lancia un messaggio alle altre forze di centrodestra. "Abbiamo tre partite importanti: visto che ci sono tre partiti principali nella coalizione sarebbe bello se ognuno di questi tre partiti potesse esprimere un sindaco nelle grandi città. Porterò questa riflessione all’attenzione degli alleati".

In casa Fratelli d’Italia infine c’è un sentimento duplice: da un lato spicca la soddisfazione per il risultato, in crescita rispetto alle elezioni dello scorso anno, dall’altro il rammarico per le sconfitte dovute alle divisioni interne, come fa notare uno dei big del partito a livello provinciale, Giuseppe De Bernardi Martignoni. "I nostri alleati devono cercare di metabolizzare questa cosa – commenta – non può essere sempre il partito che ha la percentuale maggiore a decidere a prescindere: questo è un ragionamento che porta alla sconfitta". Gli errori di questa tornata elettorale secondo Martignoni vanno superati con un nuovo approccio all’insegna del confronto. "Ci vuole più dialogo – aggiunge – per non arrivare alle elezioni dell’anno prossimo con le situazioni che si sono viste negli ultimi giorni. Le scelte devono essere condivise e non imposte".