
Le ricerche dell'Esercito
Varese, 16 febbraio 2016 - Sono riprese questa mattina le ricerche nel parco Mantegazza di Varese dell'arma, un coltello, con cui è stata uccisa la studentessa Lidia Macchi nel gennaio del 1987.
I militari dell'Esercito stanno conducendo per il secondo giorno i sopralluoghi con i metal detector, nel tentativo di riscontrare la presenza di oggetti metallici, su alcune zone dell'area verde. Il parco è stato chiuso al pubblico ieri mattina, quando sono iniziate le ricerche. Secondo alcune ipotesi investigative, Stefano Binda, il presunto killer di Lidia Macchi, potrebbe aver nascosto l'arma nel parco. Una testimone, Patrizia Bianchi, ha raccontato di aver accompagnato Binda davanti al giardino pubblico alcuni giorni dopo l'omicidio. E l'uomo, secondo il suo racconto, si è allontanato da solo con in mano un sacchetto di carta che, al ritorno, non aveva più con sè.