REDAZIONE VARESE

Lite al bar con pistola. L’arma contesa spara. Colpito un cliente

Varese, il ferito sfortunato non c’entrava nulla con la rissa

Il proprietario della colt è stato arrestato dalla Polizia di Stato a Casbeno anche grazie a un carabiniere fuori servizio

Il proprietario della colt è stato arrestato dalla Polizia di Stato a Casbeno anche grazie a un carabiniere fuori servizio

Scoppia una lite al bar, uno degli avventori estrae una pistola e durante la rissa parte un colpo che ferisce a una gamba un marocchino. Che peraltro non c’entrava nulla con la discussione. Poi i tre litiganti se ne vanno, ma qualche ora dopo l’auto di chi ha sparato accidentalmente viene rintracciata e l’uomo viene arrestato dalla polizia di Stato, grazie anche alla collaborazione di un carabiniere fuori servizio, per porto illegale di arma. Fortunatamente il ferito se l’è cavata con una lesione non grave.

È successo tra la notte e la mattinata di giovedì a Varese. Erano circa le due di notte quando in un locale a ridosso del centro storico, non lontano dal carcere, tre clienti hanno iniziato a discutere animatamente per motivi ancora da chiarire. Il clima si è fatto sempre più caldo e uno di loro, di origini calabresi, ha estratto una pistola. Uno dei rivali avrebbe cercato di strappargliela e nella colluttazione è partito lo sparo che ha ferito a una gamba l’immigrato, colpevole solo di trovarsi nel locale nel momento sbagliato. I tre contendenti sono scappati, due a piedi e uno in auto, mentre il marocchino si è presentato da solo in Questura.

I poliziotti, dopo aver allertato il 118 per soccorrere il ferito, hanno subito avviato le indagini, raccogliendo le testimonianze degli avventori che hanno visto l’uomo impugnare la pistola e poi fuggire su una Bmw. Partono immediatamente le ricerche e in mattinata l’automobile viene notata a Casbeno, da un militare libero dal servizio, che avvisa la Questura. Dell’arma non c’è traccia, ma per l’uomo scattano comunque le manette per il possesso di quell’arma che tanti l’hanno visto impugnare.

Per le lesioni sarà invece denunciato a piede libero. Il calabrese, difeso dall’avvocato Corrado Viazzo, è stato interrogato ieri in carcere dal giudice per le indagini preliminari Marcello Buffa.

Redazione Varese