La manifattura vola e guarda all’estero

Il presidente di Confartigianato Varese, Davide Galli: "Nei primi nove mesi del 2021 l’export di prodotti in provincia ha segnato un +7,7%"

Migration

di Lorenzo Crespi

Il manifatturiero varesino guarda sempre più verso l’estero: una tendenza che emerge da un’analisi diffusa da Confartigianato Varese. "I numeri – dice il presidente Davide Galli – ci dicono che nei primi nove mesi del 2021 l’export di prodotti manifatturieri, a dispetto delle limitazioni Covid, in provincia ha segnato un +7,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, performando meglio della media lombarda". Hanno trainato più di altri l’economia del territorio i prodotti farmaceutici, gli articoli in pelle, i computer e i prodotti di elettronica e ottica. A seguire gli altri settori. "Abbiamo l’intero spettro del manifatturiero locale e questo indica che le opportunità ci sono e che, ben preparate e strutturate, tutte le aziende hanno una chance per guardare oltre i confini locali", continua Galli. Ma proprio nel momento in cui l’economia varesina tenta di rilanciarsi, con il numero di assunzioni previste per i primi 3 mesi dell’anno che risulta pari al periodo pre-Covid, si affaccia all’orizzonte la difficile situazione internazionale, dalla crisi energetica ai venti di guerra. E poi c’è un problema tutto locale, quello del mismatch occupazionale. Molte aziende infatti non riescono a trovare personale con le competenze richieste. "In questo contesto stupisce che la quota di imprese che riscontra difficoltà nel reperire le figure professionali ricercate sia a quota 39,7%, valore superiore a quello del gennaio 2020 (38%)", osserva Galli.

A inizio anno i più difficili da assumere per le imprese varesine sono gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici e i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione. E poi ancora i tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione, i conduttori di mezzi di trasporto, gli operatori della cura estetica, i farmacisti, i biologi e gli altri specialisti delle scienze della vita, i cuochi, camerieri e gli altri professionisti dei servizi turistici e infine gli operai nelle attività metalmeccaniche. Quello del mismatch sta diventando un problema ormai cronico: per superare questo scostamento tra domanda e offerta Confartigianato Varese sottolinea l’importanza di investire nell’alta formazione professionale degli Its.