Far West a Gallarate Arrivano 21 condanne

Mano pesante dei giudici nei confronti dei minorenni responsabili della maxi rissa di un anno fa in centro

Migration

di Rosella Formenti

Nel mese di gennaio 2021 ventidue minorenni parteciparono in largo Camussi a Gallarate alla maxi rissa, l’altro giorno a Milano per loro davanti al giudice per le indagini preliminari si è chiuso il processo e sono arrivate le condanne. Solo per uno è stato dichiarato il non luogo a procedersi per intervento del perdono giudiziale.

Queste le decisioni: un minore è stato condannato a sette mesi e dieci giorni di reclusione, due a dieci mesi di reclusione, per gli altri 19 invece è stato disposto un anno di messa alla prova al termine del quale, se il programma rieducativo avrà esito positivo, il reato verrà estinto. In proposito, fa rilevare l’avvocato Livio Grandis, legale di uno dei minori, "il giudice e il pm sono stati estremamente chiari, la messa alla prova è un premio e necessita di un reale ravvedimento. È necessario dimostrare di aver compreso la gravità dei fatti e di aver cambiato completamente strada".

Quindi se al termine dell’anno di messa alla prova disposto dal giudice il percorso rieducativo avrà dato esito positivo, il reato verrà estinto, vuol dire dare al minore che ha sbagliato e ne ha acquisito consapevolezza l’occasione di ricominciare la propria vita senza ombre. Al termine dell’inchiesta erano stati denunciati tre giovanissimi, 17 dei quali sottoposti a misura cautelare. Alla maxirissa – che si concluse con il ferimento di un quattordicenne – che aveva coinvolto italiani e stranieri e anche ragazze, parteciparono anche cinque maggiorenni nei confronti dei quali a novembre si era espresso con le condanne il Tribunale di Busto Arsizio.

Il giudice aveva ratificato pene, concordate tra il pubblico ministero e i difensori, da tre mesi a sette mesi, una delle ragazze aveva optato per la messa alla prova. Dalle indagini era emerso che si era trattato di un regolamento di conti tra bande rivali che con il tam tam via social si erano date appuntamento a Gallarate. Un fatto di queste proporzioni non si era mai verificato prima di allora in città, generando grande allarme.