Ex primario trovata morta in casa: sopralluogo per arrivare alla verità

Il figlio di Maria Luisa Ruggerone vuole sia fatta chiarezza e s’indaghi. Con i suoi consulenti ha raccolto nuovi elementi

Maurizio Fantoni è tornato nella casa della madre con un pool di consulenti

Maurizio Fantoni è tornato nella casa della madre con un pool di consulenti

Sesto calende (Varese), 3 dicembre 2020 - Ancora un accesso alla villetta di Sesto Calende dove, il 14 luglio di un anno fa, era stata trovata morta Maria Luisa Ruggerone, 88 anni, ex primario di anestesia e rianimazione ed ex dirigente del Centro veleni dell’ospedale di Niguarda. Dopo quello fatto eseguire il 19 novembre dalla procura di Busto Arsizio, il nuovo sopralluogo è stato compiuto da Maurizio Fantoni, il figlio della donna. Fantoni è entrato nel villino, alla località Cocquo, accompagnato dai suoi consulenti: il medico legale Gabriella Celli, il biologo forense Pasquale Linarello, l’investigatore privato Michele Rizzo. Il sopralluogo è durato oltre tre ore. Sono stati prelevati frammenti del tessuto del divano dove era stato rinvenuto il corpo, i tre cuscini del divano, quelli di due poltrone, la veste che Maria Luisa indossava nel suo ultimo giorno, alcuni fazzoletti impregnati di sangue. Sono state esaminate le tracce ematiche nel bagno e nella camera da letto. È stata completata la repertazione dei campioni biologici.

L’autopsia era giunta alla conclusione che l’anziana professionista era deceduta per “peritonite stercoracea”, seguita da una grave emorragia interna e choc settico. Il 26 settembre di un anno fa la procura aveva chiesto l’archiviazione. Il figlio di Maria Luisa Ruggerone si era opposto, nella convinzione che a uccidere la madre non era stata una causa naturale ma la violenza bestiale di qualcuno. Lo scorso 14 luglio l’opposizione era stata accolta dal gip, che aveva disposto un secondo esame autoptico e il sopralluogo. Gabriele Moroni