
Elisabetta Zupan
Varese, 25 aprile 2022 - "Durante l’escursione, a un certo punto, ci siamo separati, ma non l’ho persa mai di vista. Mi giravo in continuazione a guardarla, poi non c’era più". Tra lacrime e disperazione il marito di Elisabetta Zupan, l’escursionista di 45 anni – originaria di Varese – morta sabato pomeriggio dopo essere precipitata in un burrone nella zona di Campolungo di Amandola in provincia di Fermo, parla a fatica.
È struggente e si tocca con mano il dolore di chi ha appena perso la moglie, compagna di vita e di tante avventure in montagna. "Siamo escursionisti esperti – spiega l’uomo –, quando non ho più visto mia moglie immaginavo di trovarla in cima. Ma non c’era. Sono tornato indietro, nessuna traccia. Non era neanche in auto. A quel punto sono andato nel panico". Da lì l’allarme e la scoperta. La donna era precipitata facendo un volo di oltre 60 metri che non le ha lasciato scampo.
Quando è stata raggiunta dai soccorritori ormai per lei non c’era più niente da fare. La Procura di Ascoli ha disposto l’ispezione cadaverica sulla salma che, dopo essere stata ricomposta, è stata trasferita nell’obitorio ascolano. L’obiettivo è confermare le cause del decesso e capire se la donna possa aver accusato un malore che, durante l’attraversamento di quel sentiero impervio, possa averne causato la caduta o se si è trattato di un tragico incidente.
"Quella zona è stata denominata dalla gente il sentiero della morte – spiega il sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli –, è pericolosa perché il panorama che si scopre invita a sporgersi dal sentiero. Nei prossimi giorni chiederò ufficialmente all’Ente Parco dei Sibillini che quel tratto venga chiuso al pubblico". Zupan dal Varesotto era giunta ad Urbania dove aveva completato il percorso di studi prima di intraprendere la scuola di lingue a Forlì lavorava come hostess sui voli della British Airway, impegnata anche nelle rotte intercontinentali.