Dramma di Saltrio, Gualtiero e l’amata figlia Gea: insieme per sempre

Saltrio, papà e figlia disabile uccisi dal gas nel garage della casa di campagna: il genitore aveva scoperto di avere un male incurabile

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I carabinieri sul luogo della tragedia familiare a Saltrio

di Valentina Rigano

Una vita trascorsa a parlare agli altri, spettatori attenti nelle silenziose ore della notte, in una popolare e apprezzata trasmissione radio. E, forse, la paura che quel silenzio sarebbe potuto diventare l’unico compagno di vita di sua figlia, una volta che lui e sua moglie non ci fossero più stati. È il dramma vissuto da Gualtiero Gualtieri, 74 anni, varesino, scrittore e giornalista della Radiotelevisione Svizzera in pensione, che nella notte tra domenica e lunedì ha pianificato e messo in pratica un duplice piano di morte, la sua e quella di sua figlia Gea, 31 anni, dalla nascita disabile al 100%.

L’uomo, a quanto emerso dalle ricerche degli investigatori, aveva scoperto di essere affetto da un male incurabile. Un macigno che gli deve essere sembrato insostenibile, quando la sua esistenza era concentrata da anni a lottare per occuparsi della figlia e di sua moglie, ormai allettata a causa di una malattia degenerativa. La notizia lo avrebbe definitivamente annientato. Così ha deciso di portare con sé nell’aldilà Gea, probabilmente persuaso che per lei non ci sarebbe stato alcun futuro senza i suoi genitori. La tragedia si è consumata domenica sera a Saltrio, nella casa dove l’uomo è cresciuto e che era rimasta proprietà della famiglia. "Porto la bambina ad ascoltare un po’ di musica classica", avrebbe detto alla consorte prima di uscire di casa, nel tardo pomeriggio. Dopo aver aiutato Gea, cieca e totalmente dipendente dai familiari, a salire in auto, l’uomo ha guidato fino ai paesaggi a lui più cari, quelli della sua infanzia e a pochi passi dal confine con il paese che gli ha regalato anni di brillante carriera, la Svizzera. Una volta giunti a destinazione, i due - non si sa quanto tempo dopo l’arrivo - si sono recati nel garage dell’abitazione. Gualtieri, secondo la ricostruzione degli inquirenti, a quel punto avrebbe fatto assumere alla figlia una dose di tranquillanti, pastiglie che lui stesso ha ingerito poco dopo. Poi ha sistemato l’auto in modo che il gas di scarico della macchina saturasse l’abitacolo e, in seguito, tutto l’ambiente. Mentre il veleno silenzioso si faceva strada nei loro polmoni, Gualtiero e Gea sono rimasti l’uno accanto all’altro. Nell’aria risuonava quella musica classica che alla 31 enne piaceva da sempre, proprio come lui le aveva promesso. Prima di addormentarsi per sempre insieme alla figlia, l’uomo ha inciso su una cassetta di quelle utilizzate dai giornalisti per registrare interviste e dichiarazioni un messaggio per sua moglie, in cui ha spiegato il suo drammatico gesto.

Preoccupata per non averli visti rientrare, la donna ha telefonato alla nipote e, non potendosi muovere, ha atteso che la figlia della sorella andasse a casa sua per capire cosa fosse successo a marito e figlia. È stata proprio la ragazza, forse spinta dall’istinto, a decidere di precipitarsi nella casa di Saltrio dove ha effettuato la terribile scoperta. Lì la donna ha atteso l’arrivo dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese e della compagnia territoriale, del medico legale e del magistrato. Nessun dubbio sulla dinamica dei fatti, ma per fugare ogni dubbio la Procura di Varese ha disposto l’autopsia sulle vittime. Ora alla donna rimasta sola a casa, ad attendere il ritorno degli amati marito e figlia, spetterà l’enorme difficoltà di superare la perdita dei suoi cari. In rete e sui social network sono stati tanti i messaggi di cordoglio, anche da parte di colleghi di Gualtieri, sgomenti e commossi di fronte alla tragedia.