Covid: Fontanelle, il fronte della battaglia

Viaggio nel più grande punto tamponi allestito da Ats Insubria, fra auto in attesa e pianti dei bambini

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di Mattia Boria

Una lunga routine a cui molti si sono già abituati. Sono pochi gli intoppi nell’azione al punto tamponi allestito da Ats Insubria alle Fontanelle, dove si trova la sede della Protezione civile, solo la silenziosa attesa dei presenti. Gli stessi che vengono accolti subito da uno dei volontari proprio sullo svincolo che dalla provinciale porta all’agognato tampone. L’uomo in pettorina gialla chiede a tutti la prenotazione. Gli “intrusi” in una macchina che cerca di essere il più efficiente possibile non sono graditi. Non si lascia nulla al caso, per sfruttare al meglio il lavoro dei volontari presenti è stato chiuso l’acceso alla zona per chi proviene da Gurone. Durante la settimana i 12 componenti della Protezione civile a disposizione sono il numero minimo per mantenere la macchina dei prelievi efficiente. Il numero sale a 58 durante i week-end.

Superato il primo “check-in” ci si dispone tutti ordinatamente con la propria vettura in una delle due corsie indicate dal personale. A passo lento si arriva presso l’accesso al circuito predisposto per effettuare gli esami. L’ingresso è consentito a 25 auto alla volta, tutte indirizzate nella postazione di competenza. Pochi minuti e l’autista alla guida della propria vettura, dopo essere stato “sondato”, viene lasciato sfilare verso l’uscita. Come detto la sensazione è quella di assistere a una catena di montaggio, Si registra solo qualche piccolo disagio. È ovviamente più lenta una vettura che porta una famiglia di tre persone che sperano, in caso di esito negativo, di mettersi alle spalle la quarantena. Sono proprio i bambini i più restii all’esame. L’ingresso dell’astina nelle narici e nella bocca provoca pianti e qualche grida. L’unico rumore che si percepisce, a parte il “rantolo” dei motori in processione. Possono accadere anche intoppi tecnici, come quelli riscontrati nei giorni scorsi nell’accedere a portale su cui caricare i dati dei cittadini freschi di tampone. È subito corso in soccorsa un’azienda del territorio, Eolo, che ha messo a disposizione una rete wi-fi gratuita agli operatori sanitari di Asst Sette Laghi. La stessa soluzione verrà adottata questa settimana presso la postazione prelievi di Cassano Valcuvia.

Il lavoro per migliorare il processo è continuo. Ieri per esempio erano attive cinque postazioni lungo il percorso tracciato all’interno della sede provinciale della Protezione Civile, nei prossimi giorni dovrebbero salire a sette. Verrà infatti rimossa la postazione mobile attualmente presente ma sono in arrivo tre tende dell’Esercito. Ieri alcuni militari erano già presenti sul posto in attesa di diventare operativi, il loro servizio dovrebbe cominciare da martedì. Un modo per snellire le code e alzare il rendimento di una postazione che attualmente effettua mille tamponi al giorno ma ambisce ad arrivare a 1.500. Ieri intanto le lunghe code registrate nei giorni scorsi non si sono viste ma non per questo cala l’attenzione su come risolvere il problema. Lo spiega il consigliere provinciale con delega alla Protezione Civile Alberto Barcaro: "Attualmente è al vaglio la possibilità di utilizzare tutto il perimetro della struttura, come fosse un anello, un modo per far accedere più auto in contemporanea e decongestionare la strada provinciale, un’ipotesi da mettere in pratica a seconda delle criticità che si sviluppano nelle giornate". Intanto non si ferma la corsa del contagio: a Varese ieri si sono registrati 1.222 casi, 98 in più rispetto al giorno precedente.