Varese, castello di Belforte avvolto dall’arte magica di Christo

L'artista invitato a "impacchettare" l'antico maniero. Ma prima ci vuole la messa in sicurezza dell’edificio

La veduta di un’ala del castello di Belforte, l’edificio attualmente è in condizioni fatiscenti

La veduta di un’ala del castello di Belforte, l’edificio attualmente è in condizioni fatiscenti

Varese, 9 maggio 2015 - Il Castello di Belforte come il palazzo di parlamento a Berlino o il Ponte Neuf di Parigi. Visioni? No, se dovesse andare in porto l’originale idea lanciata dall’associazione Verdi Ambiente e Società: convincere il noto artista contemporaneo Christo a «impacchettare» il fatiscente maniero che domina il quartiere da una collinetta. Il progetto, concepito anche come provocazione per riaccendere i riflettori sull’edificio, rappresenterebbe un grande colpo per l’immagine internazionale di Varese.

Lo spunto è maturato in seguito al convegno organizzato qualche giorno fa, durante il quale si è parlato delle possibilità di restyling del castello. In quell’occasione Marco Tamborini, rappresentante dell’Istituto italiano dei castelli, indicò la strada che - a sua detta - si dovrebbe seguire per l’antica rocca. Vista la situazione ormai compromessa di importanti settori del complesso, che hanno subìto anche diversi crolli, secondo Tamborini, bisognerebbe limitarsi a una messa in sicurezza dell’immobile, creando intorno un «parco archeologico».

Così, dicono da Verdi Ambiente e Società, si verrebbe anche a realizzare un’importante area verde in una zona di Varese totalmente sprovvista di giardini attrezzati. In questo quadro si potrebbe puntare su un colpo d’ala. «Si dovrebbe mirare - afferma la responsabile dell’associazione Maud Ceriotti - a un’iniziativa di classe superiore suscettibile di portare la città anche all’attenzione nazionale e internazionale». E quale mossa potrebbe avere un impatto più rilevante dell’arruolamento di un artista noto in tutto il mondo per le sue installazioni choc?

«L’idea della nostra associazione è di far “impacchettare” il castello di Belforte da Christo - afferma l’ambientalista - L’operazione assumerebbe significativamente il senso del salvataggio e della conservazione di un reperto della storia della città». Verdi Ambiente e Società segnala anche la possibilità di coinvolgere soggetti privati. «Varese - prosegue Ceriotti - è terra di produzione di materie plastiche e non dovrebbe essere neanche difficile trovare una fabbrica che sponsorizzi l’operazione fornendo i materiali occorrenti per l’impacchettamento». Se poi si pensa che spesso i costi elevatissimi di queste opere sono coperti dalle vendite dei progetti da parte dell’artista, ecco che l’operazione potrebbe essere più facile di quanto sembri. L’idea piace e c’è anche chi suggerisce possibili alternative.

«Mi sembra che trasformare il castello di Belforte in parco archeologico - afferma il consigliere comunale del Pd Fabrizio Mirabelli, “belfortese” doc che si è speso in varie occasioni a difesa del rudere - sia la proposta più praticabile, anche se bisogna verificare eventuali obiezioni da parte dei privati che ne possiedono ancora una parte. Quanto alla possibilità di coinvolgere Christo, sarebbe di certo un’iniziativa che attirerebbe grande attenzione sul castello, ma anche sull’intera città di Varese, a prescindere dal gusto artistico di ciascuno». Anche il mondo della cultura accoglie l’ipotesi con favore. «L’idea di nobilitare un eventuale restyling di questo tipo con un’opera d’arte va benissimo - afferma Bambi Lazzati, vulcanica organizzatrice del Premio Chiara - Oltre alla proposta di Christo, mi sentirei di avanzare le “candidature” di un italiano come Michelangelo Pistoletto, che potrebbe allestire una sua installazione con gli specchi, o di qualcuno degli artisti che ha esposto opere ambientali a Villa Panza». Insomma, il castello di Belforte potrebbe finalmente rinascere nel segno dell’arte.