Castellanza: a Humanitas Mater Domini un navigatore computerizzato per le protesi d’anca

Il software permette di realizzare interventi personalizzati a seconda delle esigenze del paziente

Il software in uso alla Mater Domini

Il software in uso alla Mater Domini

Castellanza - Tecnologie applicate alla sanità, nuovo passo avanti per Humanitas Mater Domini. Nell'ospedale castellanzese l’intervento di protesi d’anca si esegue con il supporto di un sistema di navigazione computerizzato che, grazie all’algoritmo di calcolo di cui è dotato, restituisce al chirurgo ortopedico dati oggettivi sulle dimensioni e sull’orientamento che le componenti protesiche dovranno rispettare per garantire un impianto estremamente personalizzato sull’anatomia del paziente. Grazie all’integrazione delle immagini dell’articolazione acquisite nelle fasi pre e intraoperatorie, la tecnologia permette allo specialista di studiare con maggior precisione la morfologia del paziente, identificare le componenti protesiche più adeguate e vedere in anticipo l’esito dell’intervento. Il tutto senza inserire sul bacino e sulla gamba tracker metallici caratteristici, invece, dei sistemi di navigazione tradizionali.

“L’intervento di protesi d’anca è l’esempio perfetto di come l’esperienza dello specialista sia importante per la qualità e la buona riuscita di un’operazione. È proprio l’expertise, infatti, la sola a guidare l’intervento e a garantire il corretto posizionamento delle componenti protesiche. Oggi, la precisione del chirurgo ortopedico viene potenziata dalla tecnologia, traducendosi in diversi vantaggi per il paziente: dalla riduzione del rischio - già raro - di lussazione post-operatoria (dal 3% all’1%) a una maggior stabilità muscolare, fino all’aumento della durata dell’impianto. Non solo. Anche una migliore confidenza con l’articolazione protesizzata e un più preciso controllo delle lunghezze degli arti”, spiega il dottor Fabio Zerbinati, responsabile Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Mater Domini.

Pianificazione dell'operazione

Se, tradizionalmente, lo specialista pianifica l’intervento sulla base di una radiografia eseguita nelle settimane precedenti, in Humanitas Mater Domini quest'attività viene arricchita da una radioscopia con amplificatore di brillanza: una sorta di radiografia in real time eseguita direttamente sul lettino operatorio per fotografare lo stato attuale dell’articolazione e acquisire un’immagine ancor più dettagliata dell’anca. La radioscopia viene poi elaborata dall’algoritmo del software di navigazione, che permette al chirurgo ortopedico di mappare con estrema accuratezza i principali punti anatomici del paziente, sui quali vengono identificate le componenti protesiche più corrette. Lo specialista, supportato dal software di navigazione, può simulare maggior precisione il posizionamento ideale della protesi, prevedendo così l’esito dell’intervento.

Precisione nell’ordine del grado e del millimetro

Grazie all’algoritmo elaborato dal software, in ogni fase dell’operazione il chirurgo ortopedico esegue ulteriori analisi per validare o correggere il posizionamento delle componenti protesiche, rispetto al planning iniziale.  “Durante l’intervento, il paziente viene sottoposto a ulteriori radioscopie che vengono integrate nel software permettendo a noi specialisti di evidenziare le variazioni di inserimento dell’impianto protesico nell’ordine di 3 gradi e della lunghezza dell’arto nell’ordine di 3 mm. A guidare l’intervento, rimane sempre l’esperienza del chirurgo: chi sta operando, infatti, può valutare se accettare o meno le indicazioni del sistema”, approfondisce il dottor Zerbinati. Al termine dell’intervento, il software computerizzato sovrappone due immagini dell’anca, prima e dopo l’inserimento della protesi, permettendo di verificare ulteriormente che l’equilibrio anatomico del paziente sia stato rispettato.

Accesso mininvasivo anteriore per un risparmio di muscoli e tendini

In Humanitas Mater Domini, la chirurgia computer assistita completa un percorso di cura volto al pieno rispetto dell’anatomia del paziente. Il software di navigazione intraoperatorio, infatti, è stato studiato per rendere ancor più efficiente l’accesso mininvasivo anteriore, una tecnica chirurgica eseguita ancora in pochi centri ortopedici in Italia.