Gli operai di Busto Arsizio deportati 75 anni fa

Maria Antonietta Cucchetti, figlia di Arturo dipendente della Comerio, ricorda quel terribile 10 gennaio '44

Maria Antonietta Cucchetti

Maria Antonietta Cucchetti

Busto Arsizio (Varese), 10 gennaio 2019 - Sono   trascorsi 75 anni, ma il 10 gennaio 1944 per Maria Antonietta Cucchetti, 88 anni, non è mai passato. Quel giorno il papà Arturo Cucchetti, operaio alla Ercole Comerio di Busto Arsizio, esponente della Commissione interna, fu arrestato dai nazisti e poi avviato al campo di sterminio di Mauthausen. Oggi è l’anniversario di quel tragico evento, gli studenti dell’Ite Tosi e del Liceo artistico Candiani questa mattina e poi domani sera alle 21, al teatro Fratello Sole, porteranno in scena uno spettacolo che racconta quel giorno di 75 anni fa.

L’anziana figlia di Arturo è commossa: "Sono tanto riconoscente a questi ragazzi, ai loro insegnanti, oggi sono loro a diventare testimoni". Maria Antonietta racconta: "Ricordo le ultime parole di mia mamma quel mattino al marito che stava uscendo per andare al lavoro alla Comerio. “Stai attento”, gli disse. Lei sapeva che papà partigiano rischiava e io tante volte alla sera lo avevo aiutato a piegare i volantini clandestini seguendo le sue istruzioni: intuivo che erano cose importanti, mi sentivo utile, ma non mi rendevo conto del pericolo che stava correndo".

Il 10 gennaio 1944 l’azienda bustese viene presidiata dai tedeschi che poi prelevano dalla fabbrica gli operai che compongono la Commissione interna. È il giorno che ha cambiato la vita di Maria Antonietta. "Mia mamma Teresita, allora al quinto mese di gravidanza, non lo vede tornare a mezzogiorno, si preoccupa e allora si dirige alla fabbrica dove viene a sapere dell’arresto – continua Maria Antonietta - Mi ricordo la sua disperazione quando tornò a casa". Arturo Cucchetti viene mandato a San Vittore, a febbraio la moglie ottiene il permesso di andarlo a trovare: arriva con i tre figli, Maria Antonietta, la più grande, poi Carlo, 6 anni, e Olga, 4: la donna viene derisa dai fascisti ai quali si rivolge per ottenere un timbro necessario alla visita al carcere. A San Vittore non ci sarà l’incontro, Arturo è già stato deportato.

Intanto in casa serve uno stipendio. Maria Antonietta, 12 anni e mezzo, va in fabbrica: è lei ora che deve garantire il sostegno economico. Nel giugno 1944 arriva alla famiglia una lettera dalla Germania che informa della morte di Arturo sotto un bombardamento. Qualche tempo dopo Teresita verrà a sapere da due operai sopravvissuti come invece è morto il marito: ucciso a bastonate e poi portato nel forno crematorio.

Oggi è l’anniversario della deportazione degli operai della Comerio: da allora non passa giorno che Maria Antonietta non ricordi il padre. "Quel 10 gennaio 1944 per me non è mai passato". Stamattina saranno gli studenti a ricordarlo. "Sono i nuovi testimoni. Li chiamo “angeli della memoria”, li abbraccio tutti", dice commossa Maria Antonietta, nel cuore la ferita di quella tragica separazione da suo padre, mai rimarginata.