Mara e Danilo, due cuori e una passione: viaggiare

Quattro anni fa si sono incontrati raccogliendo arance in Australia e da allora hanno attraversato Nuova Zelanda e buona parte dell’Asia

Mara e Danilo hanno attraversato in un anno undici Paesi asiatici

Mara e Danilo hanno attraversato in un anno undici Paesi asiatici

Biandronno (Varese), 9 ottobre 2020 - Quattro anni fa hanno deciso di mollare tutto, partendo per l’Australia, ognuno dalla propria città – Biandronno lei, Ascoli Piceno lui– con un biglietto di sola andata. Lì si sono conosciuti e hanno deciso di viaggiare per il mondo, riuscendo a vivere con pochi spiccioli ma al contempo riscoprendo il rapporto con la natura e la bellezza delle cose semplici. Da qualche mese è arrivata la pandemia a ostacolare la loro esperienza, ma la varesina 27enne Mara Flecchia e il suo compagno 29enne ascolano Danilo Cittadini non hanno intenzione di fermarsi.

Danilo e Mara, partiamo dall’inizio. Come è nata la vostra idea? "A fine 2015 siamo partiti entrambi per l’Australia e ci siamo conosciuti perché raccoglievamo arance nella stessa azienda. La percezione che il tempo a disposizione fosse del tutto imprevedibile ci ha fatto riflettere molto sul concetto di vita, coscienza ed esistenza. Da qui l’idea del viaggiare a ‘tempo indeterminato’, una voglia di vivere nuove esperienze ed esplorare orizzonti sconosciuti, in maniera minimalista, a stretto contatto con la natura". Non avete nostalgia di casa? "Quella c’è sempre, purtroppo. Per fortuna, però, ovunque andiamo troviamo sempre splendide persone che ci fanno sentire parte delle loro famiglie e questo ci aiuta molto". Quali Paesi avete ammirato? Abbiamo attraversato undici Paesi del continente asiatico in un anno: dalle isole tropicali della Malesia e Tailandia fino alle montagne himalayane del Nepal, nelle quali abbiamo camminato 22 giorni per raggiungere la base del monte Everest a 5.560 metri. Siamo passati per Indonesia, Singapore, Malesia, Tailandia, Laos, Vietnam, Filippine, Cambogia, Myanmar, India e Nepal. Abbiamo viaggiato l’Australia in autostop e dormito in tenda. Infine, abbiamo attraversato la Nuova Zelanda con una station wagon e campeggiato per 40 giorni ‘into the wild’. Poi siamo andati dall’Alaska in Argentina con un van camperizzato in completa autonomia. Ora siamo in Canada, dove è iniziato un altro capitolo della nostra vita". Quanto ha influito il Covid sulla vostra avventura? "Siamo entrati qui in Canada proprio agli inizi di marzo, dieci giorni prima che i governi di quasi tutto il mondo chiudessero le frontiere. Ci siamo dovuti autoisolare per 15 giorni ad Halifax. Nei mesi successivi abbiamo avuto la fortuna di trovare lavoro in un vivaio che ci ha tenuti impegnati fino ad agosto. In estate le province hanno riaperto le porte al turismo e ci siamo quindi finalmente rimessi in marcia. Conduciamo comunque uno stile di vita che ci porta il più delle volte a essere immersi nella natura, in un isolamento volontario dalla società, e il camper è il mezzo perfetto per questo scopo. Negli ultimi due mesi abbiamo percorso circa diecimila chilometri, arrivando a Vancouver Island, dove al momento siamo bloccati. Il confine tra Canada e Stati Uniti è infatti ancora chiuso. Proprio per questo motivo ci è stato negato l’ingresso in Alaska. Torneremo in Italia una volta raggiunta l’Argentina, non sappiamo di preciso quanto ci impiegheremo. D’altronde è il nostro modo di viaggiare: sappiamo esattamente quando si parte, ma non sappiamo mai quando si torna. Chi ha voglia di seguirci può farlo seguendo il profilo ‘Come due vagabondi’ su Instagram, Facebook e Youtube. Sarà un po’ come viaggiare con noi e siamo felicissimi di condividere, con ognuno di voi, la nostra esperienza".