
Bambini e famiglie fragili. Duecentomila euro di aiuti
Non solo opere pubbliche: a Varese i fondi del Pnrr permettono anche di finanziare progetti nell’ambito sociale. È l’esempio dell’iniziativa dal titolo “La famiglia: una-centomila“, a sostegno di bambini e famiglie che si trovano in situazioni di fragilità. Un intervento per il quale il Comune di Varese, in qualità di capofila insieme a una rete di realtà del territorio, ha ottenuto un finanziamento di 210mila euro di risorse europee.
Si è tenuto il primo incontro con le diverse realtà coinvolte, durante il quale è stato presentato il programma delle azioni previste. "Prende il via il progetto che si rivolge a nuclei familiari in cui sono presenti bambini e ragazzi di età compresa dalla nascita ai 16 anni e che vivono in un momento di grave difficoltà sociale ed economica", spiega l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari. Situazioni di disagio che nella fase post Covid risultano in crescita sul territorio varesino. "La convocazione di tutta la rete di realtà istituzionali, enti educativi e del terzo settore – continua Molinari – è stata l’occasione per condividere gli obiettivi generali e presentare le tappe presenti in questo dispositivo. Nel corso del progetto verranno promossi ulteriori tavoli di incontro per condividere e monitorare le azioni di intervento".
Il progetto “La famiglia: una - centomila“ prevede di attuare interventi di sostegno alla genitorialità e di prevenzione alle vulnerabilità di famiglie e bambini, attraverso azioni dirette come laboratori educativi, attività di socializzazione, accompagnamento nelle diverse fasi di vita, e obiettivi secondari rivolti ai genitori con l’attivazione di servizi, coinvolgendo gli insegnanti nella formazione specifica e costruendo reti con gli enti del terzo settore e i servizi specialistici.
I beneficiari del progetto sono trenta nuclei familiari individuati dai servizi sociali. Il programma è promosso dall’Ambito distrettuale di Varese, in partnership con la cooperativa sociale “La Casa davanti al Sole“ e la supervisione scientifica dell’Università di Padova, ideatrice del programma.