Varese, avvistato avvoltoio monaco: arrivava dalla Francia

L'esemplare liberato il mese scorso da Malpensa si è spostato a Vergiate, sul lago di Varese e sul Verbano

L’avvoltoio monaco fotografato da Franco Aresi

L’avvoltoio monaco fotografato da Franco Aresi

Varese, 24 aprile 2019 - Ha svolazzato in lungo e in largo sul territorio varesino. Una zona che gli deve essere piaciuta parecchio, dato che l’ha visitata in due giorni distinti. Una prima volta venerdì 19. La seconda due giorni fa, lunedì di Pasquetta. Il “turista” in questione è uno splendido esemplare di avvoltoio monaco (Aegypius monachus, secondo il nome scientifico) di nome Farigoule. Il volatile è stato rilasciato in Francia nel Verdon, il mese scorso. è dotato di dispositivo Gps e un anello con la sigla Gyb. A monitorarne i movimenti sono stati gli appassionati del Gruppo insubrico di ornitologia, riuscendo a immortalarlo in più di un’occasione. Venerdì 19 dopo essere stato osservato nella mattinata a Bogogno, nel Novarese, Farigoule si è diretto verso la nostra provincia e, attraverso i dati del Gps e la consultazione del sito movebank.org, è stato possibile verificarne il percorso.

Dopo essere entrato nel Varesotto a Somma Lombardo si è diretto verso nord passando nei dintorni di Vergiate, Cimbro e il lago di Varese. Poi ha fatto rotta su Laveno Mombello, sorvolando il Sasso del Ferro e i Pizzoni per poi attraversare il Verbano nei pressi di Caldè e raggiungere il giorno successivo, attraverso la Val d’Ossola, alcune zone nei pressi di Domodossola. Lunedì l’avvoltoio ha deciso di fare la gita di Pasquetta ancora nel Varesotto. Nel pomeriggio, poi, si è poi spostato in provincia di Como, dove martedì è stato lungamente osservato nei pressi di Fenegrò. In Francia e Spagna sono attivi progetti di conservazione e reintroduzione di questa specie attraverso la liberazione sia di giovani riprodotti in cattività, sia di individui in difficoltà recuperati in natura e riabilitati al volo.

L’avvoltoio monaco appartiene alla famiglia degli Accipitridi e può raggiungere un’apertura alare di quasi tre metri. In Italia è estinto come nidificante dagli anni ’60 e alcuni individui vengono sporadicamente osservati in seguito a erratismi o spostamenti migratori. In Europa la specie è stata inserita nella lista rossa degli animali considerati “prossimi alla minaccia” ed è presente come nidificante in particolare in Spagna (con il numero maggiore di coppie), Grecia e Portogallo. Le stime più recenti parlano di circa 1.500 coppie.