Alle sei di sera l’ora X: tutti chiusi in casa

Il primo giorno di zona rossa non ha colto di sorpresa i residenti. Il sindaco: "C’è un senso di allarme ma supereremo questa prova"

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di Lorenzo Crespi

L’ora x a Viggiù è scattata alle 18 di ieri, quando il Comune al confine con la Svizzera è entrato ufficialmente nella zona rossa disposta dall’ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana. Un provvedimento che punta a ridurre la circolazione del virus in un territorio che attualmente conta una settantina di residenti positivi al Covid, tra i quali sono emerse due diverse tipologie di varianti. Il primo episodio è stato accertato la scorsa settimana in una scuola primaria del paese: si trattava di un caso di variante inglese. Ats Insubria ha deciso quindi di effettuare una campagna di testing su un campione di circa duecento persone residenti a Viggiù. Presso il laboratorio di microbiologia dell’Ospedale di Circolo di Varese sono risultati 14 soggetti positivi alla variante scozzese.

In accordo con le autorità competenti e il sindaco Ats ha quindi disposto di procedere ad uno screening a tappeto di tutta la popolazione. Attività iniziata già ieri: 1300 le persone convocate al punto tamponi delle Fontanelle di Malnate, di cui si sono presentati in 800 per sottoporsi al test. Si proseguirà anche oggi e nei prossimi giorni fino al completamento dell’indagine. Ats valuterà se installare una tenda direttamente a Viggiù. Ai cittadini è giunto l’invito da parte del sindaco Emanuela Quintiglio, che ha fatto appello ad un’ampia partecipazione allo screening.

"È una situazione nuova e tocca a tutti noi collaborare, mettendo da parte le polemiche". Il primo cittadino non nasconde che in paese ci sia molta preoccupazione per il diffondersi delle varianti. "C’è un senso di allarme – continua – le persone chiedono indicazioni sullo screening e su cosa comportano le restrizioni. Ci sono datori di lavoro che stanno mettendo in isolamento i viggiutesi". L’annuncio della zona rossa ha fatto effetto ancor prima dell’entrata in vigore del provvedimento: per tutta la giornata il centro della Valceresio è apparso insolitamente vuoto. Paura e ansia hanno spinto dunque i viggiutesi a rimanere a casa, e diverse attività tra bar e negozi hanno tenuto la saracinesca abbassata. Le scuole sono chiuse da una decina di giorni, e la decisione di sospendere in via precauzionale il mercato settimanale del mercoledì ha fatto il resto: Viggiù si è svuotata.

Dal punto di vista della mobilità non ci sono modifiche per quanto riguarda i frontalieri, che potranno continuare ad attraversare il confine, come quando tutta la Lombardia era zona rossa. Per gli studenti che frequentano le scuole medie e superiori in istituti fuori dal Comune la raccomandazione di Ats e Regione, a cui l’amministrazione si accoda, è quella di privilegiare la Dad (la Didattica a distanza). "I presidi delle scuole della zona si stanno orientando verso questa direzione per i nostri ragazzi", commenta il sindaco.