ROSELLA FORMENTI
Cosa Fare

Al museo archeologico di Angera un viaggio alla scoperta della preistoria per adulti e bambini

Il Museo Archeologico di Angera offre un'esperienza unica. Con reperti antichi e percorsi interattivi, è il luogo ideale per famiglie e bambini curiosi di scoprire il passato

Alcuni dei reperti che si possono trovare al museo archeologico di Angera

Alcuni dei reperti che si possono trovare al museo archeologico di Angera

“L’era glaciale”, il film d’animazione ha conquistato bambini e genitori, con le avventure di Manfred, il mammut, Scrat lo scoiattolo dai denti a sciabola con la sua ghianda, Sid il bradipo e gli altri personaggi della preistoria, un viaggio indietro nel tempo, a 20 mila anni fa grazie alla magia del cinema. Ma lo stesso affascinante viaggio a ritroso nei millenni lo si può fare in un luogo molto speciale, è il Museo Archeologico di Angera.

Come “L’era glaciale”, per tutti, adulti e bambini, anzi è un museo a misura di bambino, con una sezione proprio per loro, a cominciare dai tre anni e questo perché l’archeologia può appassionare fin da piccoli se raccontata, spiegata in modo coinvolgente come succede nello spazio di Angera. Dunque la bella cittadina sul lago Maggiore, un museo diffuso con ben 57 monumenti storici, artistici e paesaggistici presenti, ha tra le tappe di un itinerario per visitarla proprio il Museo Archeologico che quest’anno compie 50 anni.

Ospitato nel Palazzo del Pretorio, in via Marconi 2, raccoglie importanti reperti, dagli oggetti d’uso quotidiano in selce a resti di animali (lupi, orsi, cervi, cinghiali), testimonianze ritrovate nel territorio di Angera, in particolare nella grotta (sotto la Rocca) denominata “la tana del lupo”, risalgono a 14 mila anni fa, alla fine del paleolitico e sono le più antiche nel territorio varesino. C’è pure un “fungo” preistorico utilizzato per accendere il fuoco: catturava le scintille prodotte sfregando la selce.

Dopo l’era glaciale, il lago, che richiama da sempre turisti per la sua bellezza, già allora aveva visto sulle sponde di Angera i primi insediamenti umani che hanno lasciato traccia proprio con gli utensili in selce. Una storia arrivata fino ai giorni nostri che il Museo con i suoi esperti continua a raccontare invitando soprattutto le famiglie, genitori e bambini, a scoprirlo.

Un percorso nella preistoria descritto con particolare entusiasmo dalla responsabile dei servizi didattici Anna Bernardoni che spiega “Il nostro museo offre l’esperienza di una visita attiva che coinvolge, non si guarda soltanto, ma con i percorsi tattili si possono toccare le riproduzioni perfette degli oggetti di quelle epoche lontanissime da noi. Ed è un’esperienza che piace ai bambini che si avvicinano in modo coinvolgente al mondo archeologico, osservando i reperti nelle vetrine, accessibili anche ai piccoli con le scalette e poi toccando gli oggetti. Non solo, al Museo ascoltiamo le loro osservazioni, le loro riflessioni davanti a questo patrimonio. Mi piace dire che il Museo di Angera è uno spazio da visitare fin dalla nascita, per questo abbiamo la poltrona per l’allattamento e il fasciatoio, dunque a misura di mamma e neonato”.

E i bambini poi hanno un amico speciale, l’orso Artoo, appassionato di archeologia e con loro visita con un percorso audio il museo. La prima sala è dedicata alla preistoria, con significative testimonianze dal Paleolitico superiore all’Età del Rame, si prosegue nella seconda sala dedicata ad Angera romana: ci sono panini perfettamente conservati, gioielli e vasi contenenti moltissimi semi antichi perfettamente conservati. Di sicuro se Indiana Jones passasse da queste parti farebbe una sosta ma anche lo scoiattolo Scrat… dall’era glaciale per mettere al sicuro la sua ghianda.

Il museo è aperto anche ad agosto, il giovedì dalle 10 alle 13, il sabato e la domenica dalle 14,30 alle 18,30.

E per chi vuole camminare nel verde dei boschi da percorrere il “sentiero delle erbe”, un itinerario agevole, ricco di fascino, alla scoperta delle piante ed erbe spontanee del territorio che si incontrano passo dopo passo. Si parte dal Museo archeologico, quindi si prosegue lungo un tratto dell’anello di San Quirico fino a raggiungere le pendici del colle. Si può continuare concludendo la camminata sulla cima del colle dove svetta la storica chiesetta di San Quirico, nel cuore degli angeresi. Da lì il panorama è spettacolare, la fatica scompare: ne vale davvero la pena per ammirare…l’infinito!